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Importanza clinica delle cicatrici attive: cicatrici anormali come causa di dolore miofasciale

INTRODUZIONE. 51 casi con sindrome dolorosa miofasciale (lombalgie (14), algie alla spalla e al braccio (14), cefaleee (8), cervicalgie (3), dolori toracici (3), dorsalgie (4), dolori addominali (2), vertigini (3), and dolori radicolari (2),  sono stati trattati mediante massaggio delle cicatrici. Le cicatrici riscontrate sono state per appendicetomie (18), mastectomie (11), interventi ginecologici (4), toracotomie (3), traumi agli arti (2), colecistectomie (2), laminectomie (2), tiroidectomie (2), altri tipi di intervento (7).
TRATTAMENTO DELLE CICATRICI. Manipolazione (dolce e manuale), fino a ottenere il rilassamento della cicatrice e applicazioni calde; 2-3 sedute alla settimana; 12 sedute in totale per 4-8 settimane; follow-up 2-3 settimane dopo la fine del trattamento.
RISULTATI. 36 cicatrici (su 51) sono state considerate «relevant», e la loro manipolazione ha prodotto un buon miglioramento già dalla prima seduta, con ulteriore miglioramento dopo ogni seduta.  In 2 casi c’è stata una recidiva del dolore, che però è nuovamente migliorata dopo la seduta. 13 cicatrici sono state considerate «partly relevant». Su 3 cicatrici non c’è stato alcun miglioramento.
UN CASO. Uomo con severo dolore addominale da 5 anni. Diversi ricoveri ospedalieri per cercare di individuare la causa del dolore. Poiché non era stato trovato nulla di patologico era stato inviato dallo psichiatra. Presenza di una cicatrice da appendicectomia, dolentissima al solo sfiorarla. Immediato miglioramento fin dal primo trattamento.
UN SECONDO CASO. Anziano con severa lombalgia da 5 anni, iniziata dopo un’operazione per ulcera duodenale. Risultato ottimo fin dalla prima seduta.
UN TERZO CASO. Donna con dolore alla spalla e al braccio da 3 anni. 3 anni prima parto complicato da febbre e sanguinamento. Esaminando attentamente il basso addome, nella parte sinistra è stata trovata un’area profonda di aumentata resistenza, per una probabile cicatrice in profondità. Netto miglioramento del dolore alla spalla dopo il trattamento della cicatrice profonda.
CONCLUSIONI. La maggior parte delle cicatrici sono state di natura chirurgica. I risultati non dipendono dall’età della cicatrice. Talvolta le cicatrici durano dall’infanzia, e le cicatrici sono piccole o addirittura quasi invisibili.
COMMENTO  DEL CURATORE. In questo articolo Lewit, ultranovantenne agopuntore e manipolatore di Praga, ritorna, dopo quello del 1979 su Pain dove «riscopre» le capacità terapeutiche dell’ago a secco («needle effect») nei trigger points e nelle cicatrici (con 33 casi di dolore a distanza trattati con aghi nelle cicatrici), sul ruolo eziopatogenetico delle cicatrici sul dolore miofasciale (Lewit K. The needle effect in the relief of myofascial pain. Pain, 6 (1979) 83—90).  
In più segnala che, oltre all’infiltrazione con anestetico locale e all’infissione di semplici aghi, è possibile ottenere buoni effetti terapeutici anche con una particolare tecnica di massaggio della cicatrice che viene dettagliatamente descritta. Nei «Materiali e metodi» gli Autori non descrivono come hanno arruolato i 51 casi descritti, ma è presumibile si trattino di casi nei quali, per il dato anamnestico dell’insorgenza della sindrome dolorosa poco dopo un intervento chirurgico, il terapeuta avesse un forte sospetto sull’eziologia da cicatrice del dolore.
Pertanto non si possono trarre conclusioni epidemiologiche (p. es in che percentuale le cicatrici siano «patogene») da questo studio.

Lewit K, Olsanska S. Clinical Importance of Active Scars: Abnormal Scars as a Cause of Myofascial Pain. J Manipul Physiol Therap 2004; 27 (6): 399-402

A cura di Paolo Barbagli

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