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L’elettroagopuntura a bassa frequenza intraoperatoria in corso di anestesia generale migliora i tempi di recupero postoperatorio: trial randomizzato.

Circa l’85 % dei pazienti che si sottopongono a procedure chirurgiche riportano l’incidenza di significativo dolore postoperatorio che normalmente viene trattato con vari farmaci (FANS, antidolorifici oppioidi ecc.) il cui impiego è gravato da effetti collaterali che a volte possono diventare importanti; il dolore postoperatorio inoltre  rappresentano una importante causa di prolungata ospedalizzazione e di inattività (insorgenza di complicanze renali, cardiovascolari e metaboliche in generale).

La terapia farmacologica antidolorifica, pertanto, è caratterizzata da incompleta efficacia da un lato e dalla sua difficile gestione dall’altro. E’ proprio in questo contesto che la medicina alternativa, segnatamente l’agopuntura (AP) o la sua variante Elettroagopuntura (EAP) può trovare un ruolo importante nel controllo del dolore e dello stress postoperatorio. Sono molti ormai i lavori presenti in letteratura che dimostrano come la neuromodulazione vagale sia efficace nella fisiologia dell’omeostasi e nel miglioramento della risposta dell’organismo al trauma ed all’infezione.

Studio: prospettico in doppio cieco. Sono stati selezionati 20 pazienti tutti sottoposti a chirurgia tiroidea e paratiroidea e suddivisi due gruppi (randomizzazione): un gruppo di pazienti è stato trattato mediante EAP (11 pazienti, EAP a bassa frequenza – 10 Hz  per 30′ sugli agopunti He Gu – LI-4, Qu Chi – LI-11 e Zu San Li – ST 36 durante la fase di mantenimento dell’anestesia) ed un gruppo di controllo (9 pazienti). Nel postoperatorio, in caso di dolore, i pazienti sono stati trattati tutti con Morfina (per criteri di uniformità). Prima dell’induzione dell’anestesia, durante la stessa e nel postoperatorio sono stati eseguiti prelievi ematochimici in tutti i pazienti allo scopo di dosare immunocitochine, ACTH, cortisolo, glicemia ed insulinemia. Nel postoperatorio è stato inoltre valutato il dolore mediante VAS in tutti i pazienti dei due gruppi. Risultati: i pazienti che sono stati sottoposti ad EAP hanno richiesto 60 % in meno analgesici rispetto al gruppo di controllo (anche se i VAS score erano simili nei due gruppi).

L’EAP ha efficacemente ridotto i casi di iperglicemia postoperatoria ed ha attenuato i picchi di ACTH soprattutto nei pazienti più anziani e i quelli sovrappeso. Non si è assistito però ad una attenuazione nell’increzione di interleukine 6 e 10 nei due gruppi di pazienti e il solo TGFbeta1 (fattore chiave nell’infiammazione ma anche nella rigenerazione tissutale delle ferite) è risultato significativamente aumentato. Discussione: l’EAP in questo lavoro si è dimostrata efficace nel prevenire la cosiddetta sindrome da stress postoperatorio mediante l’attenuazione della concentrazione plasmatica dei fattori di stress che tipicamente si ritrovano allorchè l’organismo subisce un trauma (chirurgico in questo caso). I dati dimostrano inoltre l’efficacia dell’uso dell’EAP non già per la cura ma già in sede intraoperatoria  (impiegata quindi come fattore preventivo e non già curativo). Da questo punto di vista, pertanto, il presente lavoro oltre a fornire evidenze di efficacia dell’EAP come prevenzione dello stress operatorio rappresenta  anche uno studio sulla fattibilità della metodica.

Grech D, Li Z, Morcillo P, Kalyoussef E, Kim DD, Bekker A, Ulloa L, Intraoperative Low-frequency Electroacupuncture under General Anesthesia Improves Postoperative Recovery in a Randomized Trial. J Acupunct Meridian Stud. 2016 Oct;9(5):234-241.

A cura di: Mario Biral
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