L’agopuntura e la moxibustione hanno effetti diversi sulla fatica regolando il sistema nervoso autonomo: uno studio clinico pilota controllato.
Scopo dello studio è confrontare l’effetto di agopuntura e moxibustione sulla sindrome della fatica cronica (CFS) e le modificazioni sul sistema nervoso autonomo misurando la variabilità della frequenza cardiaca (HRV).
Sono stati reclutati 45 pazienti e divisi in tre gruppi, ciascuno di 15 pazienti, utilizzando uno schema randomizzato. Il gruppo di controllo che comprendeva volontari sani (CG) e il gruppo agopuntura (pazienti con CFS) (AG) sono stati trattati con agopuntura manuale, il gruppo moxibustione (pazienti con CFS) (MG) con moxibustione indiretta. Il trattamento è stato somministrato da due agopuntori (con almeno 10 anni di esperienza clinica su agopuntura e moxibustione). Lo schema prevedeva i punti ST36 bilateralmente e CV4 utilizzando aghi da 30 x 0,40 mm. La seduta durava 15 minuti, l’agopuntore stimolava l’ago superficializzando e approfondendo e ruotando in senso orario e antiorario ogni 5 minuti per mantenere la sensazione di De qi. Il gruppo MG era trattato con cilindri di moxibustione (18 x 200 mm) che venivano posizionati sui punti di agopuntura. In tutti i gruppi il trattamento si componeva di 10 sedute, effettuate a giorni alterni.
Endpoint primario era il punteggio alla scala Fatigue Assessment Instrument (FAI), una scala di 29 item suddivisi in 4 gruppi (severità della fatica, sensibilità alla fatica in condizioni particolari [es. caldo o freddo], conseguenze della fatica, risposta della fatica al riposo o al sonno).
Endpoint secondario era la valutazione dei parametri della variabilità di frequenza cardiaca (HRV) come misura dell’attività del sistema nervoso autonomo. In particolare sono stati considerati alcuni parametri della HRV (frequenza cardiaca media, deviazione standard degli intervalli normali del battito sinusale (SDNN), HRV totale, bassa frequenza (LF), alta frequenza (HF), lg (LF/HF)). La HRV è stata analizzata sia a breve che a lungo termine.
Nei pazienti con sindrome della fatica cronica i parametri che correlavano con il grado di fatica erano soprattutto la HRV totale e HF, nei volontari sani in particolare HF.
I punteggi alla scala FAI sono diminuiti dopo il quarto e il decimo trattamento in tutti e tre i gruppi. La riduzione del punteggio era maggiore nel gruppo MG rispetto al gruppo AG dopo le 10 sedute. L’agopuntura era più efficace nei cambiamenti istantanei della HRV, mentre la moxibustione in quelli sul lungo periodo.
Questo studio suggerisce che sia l’agopuntura, sia la moxibustione sono efficaci nel ridurre la fatica nei pazienti con sindrome della fatica cronica. La moxibustione tuttavia sembra essere più efficace, in particolare nel lungo periodo. Questo effetto potrebbe essere spiegato con l’attivazione vagale indotta dalla moxibustione.
SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
Sebbene in letteratura alcuni studi suggeriscano una buona efficacia dell’agopuntura e della moxibustione sulla sindrome della fatica cronica, le evidenze presentate con lavori di qualità metodologica elevata sono scarse. Per questo motivo era necessario proporre uno studio randomizzato controllato. La riduzione della fatica era presente sia nel gruppo agopuntura, sia in quello dei volontari sani. Tuttavia nel gruppo agopuntura la riduzione della fatica era più marcata.
La HRV dà una misura dell’attività del sistema nervoso autonomo. In particolare la SDNN riflette i ritmi circadiani, HF riflette l’attività del sistema parasimpatico, LF è modulato sia dal sistema simpatico, sia dal parasimpatico. Il rapporto LF/HF valuta il bilancio simpatico / parasimpatico in particolare riguardo la modulazione del nodo seno – atriale. La HRV totale sintetizza tutte queste componenti. Nei pazienti con sindrome della fatica cronica c’è una alterazione a livello del sistema nervoso autonomo; uno studio mostra che questi pazienti presentano una aumentata HRV media, una ridotta LF e VLF (frequenza molto bassa) e HRV totale. Questo depone per una predominanza del simpatico.
Queste considerazioni trovano un parallelismo nel presente studio. Sul breve termine l’agopuntura si dimostra essere più efficace rispetto alla moxibustione nella modulazione del simpatico, verosimilmente attivando il vago. Riguardo l’effetto sul lungo termine i risultati mostrano un effetto più importante sulla modulazione del simpatico da parte della moxibustione, che si riflette con il miglioramento della percezione della fatica. Ulteriori studi con maggiori dimensioni del campione che indaghino anche con tecniche neurofisiologiche (come l’EEG) o di fMRI potrebbero chiarire meglio il ruolo di agopuntura e moxibustione nella modulazione del sistema nervoso autonomo.
Shu Q, Wang H, Litscher D, Wu S, Chen L, Gaischek I, Wang L, He W, Zhou H, Litscher G, Liang F. Acupuncture and Moxibustion have Different Effects on Fatigue by Regulating the Autonomic Nervous System: A Pilot Controlled Clinical Trial. Sci Rep. 2016 Nov 25;6:37846
A cura di: Alessandro Midiri
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