Prodotti alimentari a base di pomodoro per la prevenzione del cancro della prostata: che cosa abbiamo imparato.
L’evidenza derivata da una vasta gamma di studi di laboratorio ed indagini epidemiologiche hanno collegato una dieta ricca di frutta e verdura con un ridotto rischio di alcuni cancri. Tuttavia tali approcci non sono in grado di dimostrare delle relazioni di causalità e vi è scarsità di trials randomizzati e controllati a causa delle difficoltà insite nell’esecuzione di studi che riguardano variazioni di cibo e di comportamento.
Invece di perseguire studi di intervento definitivo che sono necessari, la spinta della ricerca negli ultimi decenni è stata guidata da un approccio riduzionista incentrato sulla individuazione di componenti bioattivi di frutta e verdura con il conseguente sviluppo di agenti singoli con un approccio farmacologico. A questo punto non esiste alcuna strategia chemiopreventiva, derivante da questo approccio, che sia standardizzata nella pratica medica. Questa review descrive un approccio alternativo incentrato sullo sviluppo di prodotti alimentari a base di pomodoro per la sperimentazione clinica umana avente come obiettivo la prevenzione del cancro, e come terapia complementare.
I pomodori sono una fonte di sostanze fitochimiche bioattive ed hanno un largo consumo. I modelli fitochimici dei derivati del pomodoro possono essere manipolati per ottimizzare l’attività anticancro mediante tecniche genetiche, orticole, e mediante la trasformazione dei prodotti alimentari. L’opportunità di sviluppare un prodotto alimentare ad alta concentrazione di pomodoro, ricco di sostanze fitochimiche anticancro rivolto a cancri specifici, particolarmente a quello della prostata, necessita uno sforzo di ricerca interattiva interdisciplinare di orticoltori, esperti in tecnologie alimentari, biologi del cancro e ricercatori clinici traslazionali
Tan HL, Thomas-Ahner JM, Grainger EM, Wan L, Francis DM, Schwartz SJ, Erdman JW Jr, Clinton SK. Tomato-based food products for prostate cancer prevention: what have we learned? Cancer Metastasis Rev. 2010 Sep;29(3):553-68. doi:10.1007/s10555-010-9246-z.
A cura di: Francesco Ceccherelli
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