Studio esplorativo randomizzato per valutare due tipi di agopuntura nella cefalea post trauma cranico.
Introduzione.
La cefalea è comune nei pazienti dopo trauma cranico (TBI); l’80% presenta cefalea cronica o ricorrente. Lo scopo dello studio è di determinare se due tipi di agopuntura diversi, auricolare (AA) e tradizionale cinese (TCA), sono possibile e se sono più efficaci del trattamento ordinario (UC usual care) da solo.
Materaili e metodi.
Studio a tre bracci di trattamento, paralleli, randomizzato condotto presso tre basi militari a Washington, DC (District of Columbia), nell’area metropolitana. I pazienti (18-69 anni) con trauma cranico lieve-moderato e cefalea sono stati trattati con trattamento ordinario da solo o associato a AA o TCA. L’outcome primario si basava sul Headache Impact Test (HIT). Gli outcome secondari SU: NRS (Numerical Rate Scale), Pittsburgh Sleep Quality Index, Post-Traumatic Stress Checklist, Symptom Checklist-90-R, Medical Outcome Study Quality of life (QoL), Beck Depression Inventory, State-Trait Anxiety Inventory, the Automated Neuropsychological Assessment Metrics, aspettativa di outcome ed efficacia dell’agopuntura.
Risultati
Lo score medio di HIT si riduceva nei gruppi AA (-10.2%) e TCA (-4-6%) ma aumentava leggermente nel gruppo trattamento ordinario (+.8%) da solo rispetto ai valori base a sei settimane. Entrambi i gruppi di trattamento con agopuntura hanno portato ad una considerevole riduzione del NRS rispetto al trattamento ordinario (TCA vs UC p=0.0008; AA vs UC p=0.0127). Nessun risultato statisticamente significativo è stato evidenziato nelle misure di outcome secondario.
Conclusioni. Entrambi i trattamenti con agopuntura, AA e TCA, migliorano la qualità di vita correlata alla cefalea, in modo più evidente rispetto a UC nei pazienti con trauma cranico.
Jonas WB, Bellanti DM, Paat CF, Boyd CC, Duncan A, et al. A Randomized Exploratory Study to Evaluate Two Acupuncture Methods for the Treatment of Headaches Associated with Traumatic Brain Injury. Medical Acupuncture 2016;28(3):113-130.
DOI: 10.1089/acu.2016.1183
A cura di: Rossana Dezzoni
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