Curare la depressione con TENS auricolare
Trattamento della depressione con la (TENS) stimolazione vagale transcutanea auricolare: stato dell’arte e prospettive future.
OBIETTIVO
Analizzare gli studi presenti in letteratura relativi all’effetto della stimolazione vagale auricolare transcutanea (taVNS) sulla depressione; verificare, sulla base di un precedente studio gli effetti della taVNS su alcuni sintomi specifici del quadro depressivo; esaminare i possibili meccanismi di funzionamento della taVNS e delineare le prospettive future.
RISULTATI
Esaminando alcuni studi sulla depressione maggiore (MDD) si nota un miglioramento statisticamente significativo misurato con la Hamilton Depression Rating Scale (HAMD) nei sintomi nei pazienti trattati con taVNS vera rispetto ai gruppi di controllo. I sintomi che migliorano di più dopo taVNS sono ansia, rallentamento psicomotorio, disturbi del sonno, disperazione.
Metodica e meccanismo della TENS
La metodica sembra essere sicura, effetti indesiderati sono per lo più la comparsa o l’accentuazione di tinnito, il dolore locale, il prurito. Non sembrano esserci effetti indesiderati sul ritmo cardiaco. Il meccanismo di funzionamento ipotizzato si basa sull’ipotesi della disregolazione limbico – corticale; secondo questo modello le aree coinvolte si dividono in una componente vegetativo – somatica (area subgenuale del cingolo, insula anteriore, ippocampo, ipotalamo, amigdala) e in una componente attentivo – cognitiva (area frontale dorsale, area cingolata dorsale, corteccia parietale inferiore, corteccia cingolata posteriore). Tra le due componenti si trovano i gangli della base e il talamo che comunicano in modo stretto con entrambe. Il ramo auricolare del vago (Auricular Branch of Vagus Nerve o ABVN) proietta al nucleo del tratto solitario (NTS), che a sua volta è connesso a numerose aree (locus coeruleus, ipotalamo, talamo ecc.).
Connessioni vagali centrali
Pertanto il nervo vago presenta connessioni dirette e indirette con i circuiti cortico – limbico – talamico – striatali e influenza l’attività di questi utlimi. Oltre che l’attivazione delle proiezioni vagali centrali “classiche”, la taVNS attiverebbe anche l’insula anteriore (il cui livello di attivazione sembrerebbe correlato alla riduzione dei sintomi). Sembra inoltre che il trattamento con taVNS sia in grado di modificare le connessioni funzionali in resting – state tra le varie aree coinvolte.
Antinfiammazione colinergica
Un altro meccanismo importante potrebbe essere la modulazione del sistema dell’infiammazione. Il vago sembra regolarlo attraverso due vie, quella dell’ipotalamo – ipofisi – surrene (glucocorticoidi) e quella del riflesso infiammatorio (inibizione della produzione di citochine proinfiammatorie negli organi bersaglio). Inoltre l’attivazione del parasimpatico potrebbe modulare l’attività del sistema simpatico. Altri possibili meccanismi implicati sono la modulazione del microbiota nei visceri e la neurogenesi ippocampale.
E’ importante considerare anche la precisa sede di stimolazione; alcuni studi di fMRI hanno mostrato che variando la sede varia anche la via nervosa stimolata; ulteriori studi potranno approfondire questi risultati. Sono molto importanti anche la frequenza e l’intensità della stimolazione. Sull’intensità esistono studi che impiegano anche intensità sotto soglia (non avvertite dal paziente). Altro elemento da considerare è la cadenza delle sedute e la loro durata. Si varia da 30 minuti due volte al giorno a 15 minuti una volta al giorno per 5 giorni a settimana.
CONCLUSIONI
La taVNS sembra essere una tecnica utile per il trattamento di numerosi sintomi caratteristici della MDD. Per il futuro sono necessari ulteriori studi che indaghino in modo approfondito frequenza, intensità, durata e cadenza del trattamento in modo da individuare i protocolli più efficaci. Inoltre sarebbe auspicabile testarla in diversi gruppi di età e in forme di depressione più o meno severa. Il trattamento potrebbe essere utilizzato anche in alcune condizioni in cui la depressione è una comorbidità (es. malattia infiammatoria intestinale ecc.). Ulteriori studi (che possono impiegare varie tecniche tra cui imaging, marker infiammatori ecc.) sono necessari per meglio comprendere il meccanismo di azione della taVNS sulla depressione.
Titolo originale: Kong J, Fang J, Park J, Li S, Rong P. Treating Depression with Transcutaneous Auricular Vagus Nerve Stimulation: State of the Art and Future Perspectives. Front Psychiatry. 2018 Feb 5;9:20
A cura di: Alessandro Midiri
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