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Agopuntura auricolare nella faringodinia acuta: studio clinico controllato randomizzato.

L’angina è una condizione clinica di frequente riscontro nella pratica quotidiana. Ciò che comunemente viene denominato ‘mal di gola’  ed è parte del numeroso ed eterogeneo gruppo delle infezioni delle prime vie respiratorie. E’ inoltre una delle cause più frequenti di richiesta di visita medica e di assenza dal lavoro.

Indipendentemente dalla causa, il trattamento dell’angina è prettamente sintomatico e basato sull’uso di FANS come primo approccio, terapia che spesso viene implementata mediante la somministrazione di antibiotici in un secondo momento. Sono ben noti gli effetti collaterali della terapia con FANS soprattutto se assunta a dosi non adeguate (problemi renali, emorragie digestive ecc.). Altri rimedi cosiddetti ‘alternativi’ per la cura dell’angina prevedono gargarismi con acqua e sale, spray faringei ecc.

Da tempo l’auricoloagopuntura (AAP) è di riconosciuta efficacia nella cura del dolore in genere mediante un meccanismo d’azione correlato alla inibizione di vari fattori dell’infiammazione (sostanza P, interleukine ecc.), sulla liberazione di oppioidi endogeni e sulla modulazione della trasmissione del dolore. Tra le varie tecniche e schemi agopunturali auricolari la cosiddetta ‘Battlefield acupuncture (BFA)’ è uno schema ideato da Niemtzow e consiste nell’inserzione di 5 aghi a semipermanenza (ASP) secondo uno schema fisso e facilmente riproducibile e che sino ad ore ha fornito evidenza di efficacia nel trattamento del dolore. Allo scopo di verificare l’efficacia dell’AAP secondo lo schema illustrato sono stati arruolati  56 pazienti i quali lamentavano come sintomo prevalente l’angina. I soggetti sono stati randomizzati in due gruppi (Gruppo 1: trattamento standard con FANS ed eventualmente antibioticoterapia; Gruppo 2: trattamento standard plus BFA). In tutti i pazienti è stata rilevata la VAS prima e dopo trattamento. Nel Gruppo 2 i pazienti sono stati sottoposti ad AAP mono o bilateralmente mediante l’uso di tutti o di solo qualche punto dello schema.

Risultati: i pazienti trattati con schema BFA hanno riportato livelli di VAS inferiori al gruppo trattato con terapia standard (P<0.0001) a 15, 6 e 24 ore dal trattamento. In questo gruppo, inoltre, l’assunzione di FANS è stata significativamente inferiore (a 6, 24 e 48 ore). Nessuna differenza tra i due gruppi si è avuta nel numero di giorni di assenza dal lavoro (Tab. 1 – 2- 3). Non vengono riportati eventi avversi. Dallo studio emerge l’efficacia dell’AAP nel trattamento dell’angina confermando i dati presenti in letteratura dell’efficacia di questa metodica nel trattamento del dolore in generale. Gli Autori dello studio dichiarano di aver scelto volutamente  uno schema di trattamento agopunturale fisso (BFA) poiché facilmente riproducibile e di aver optato per gli aghi ASP per eliminare eventuali bias derivanti dall’impiego di aghi estemporanei (in primis la profondità di infissione e il tipo di stimolazione) e per i quali inoltre non è necessario follow-up (gli aghi si staccano spontaneamente dopo alcuni giorni).

David A. Moss, and Paul Crawford, Ear Acupuncture for Acute Sore Throat: A Randomized Controlled Trial. J Am Board Fam Med. 2015 Nov-Dec;28(6):697-705. doi: 10.3122/ jabfm. 2015.06.150014.

A cura di: Mario Biral
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