Benvenuti nel Blog dell’AIRAS
Questo blog inizia la sua attività in piena libertà; pur essendo il sottoscritto il moderatore questo blog, almeno inizialmente, non sarà moderato. Chiunque potrà intervenire direttamente aggiungendo i suoi commenti o proponendo una tematica di discussione.
Verranno cancellati solamente gli interventi violenti, aggressivi e volgari o quelli stupidi.
Non saranno graditi anche i testi inutilmente lunghi e l’anonimato.
Ho pensato a lungo se e come comunicare ad altri molte idee che mi frullano in capo e fatti a cui assisto nella mia vita quotidiana di medico ricercatore.
Tutto sommato potrebbero anche interessare a qualcuno; e quindi eccoci qui.
Come fondatore, ispiratore e direttore scientifico dell’A.I.R.A.S., ho avuto rapporti con parecchie centinaia di colleghi e mi piacerebbe che qualcuno mi ponesse, all’interno di questo diario, degli interrogativi, o ci dicesse cosa ha significato affrontare un nostro percorso formativo, e se, e come, ciò abbia significato un cambiamento.
Ecco cosa spaventa di più: il cambiamento. Lasciare la vecchia via per la nuova……
Non ci rendiamo conto che molte volte nella vita cambiamo radicalmente e ciò lo considero il più salutare degli eventi: la metafora dell’araba fenice che muore e rinasce dalle sua ceneri. Molti tentano disperatamente di evitare ogni cambiamento, si arroccano intorno a convinzioni, categorie filosofiche, abitudini di vita quotidiana trite e ritrite, per evitarlo.
Auguriamoci un buon lavoro in libertà.
Francesco Ceccherelli
Un tipico esempio è mister dolcevita bianca ! Chi si potrebbe permettere come in Italia di gettare discredito sulle medicine alternative, o complementari o non ufficialmente accettate – in modo falso, ideologicamente deviato e forse anche con interesse. Infatti chi prende denaro per la ricerca ed impedisce agli altri di poter attingere alla ricerca perchè gestisce le linee guida, i farmaci, i bugiardini e quindi le indicazioni ecc. non si dovrebbe permettere di dare ai media informazioni false e tendenziose e poi colto in fraganza nemmeno ritirarle. Invece si dovrebbe portare all’opinione pubblica l’informazione di ciò che indica OMS ed altre organizzazioni e non nasconderlo come fa dolcevita bianca.
Al di là della “antipatia” per il noto personaggio e le relative esternazioni, ritengo che la sua figura sia emblematica di ciò che NON dovrebbe essere l’uomo di scienza: fondamentalmente un curioso, teso alla ricerca di quella “verità” che torna ad allontanarsi ogni volta che sembra di averla fatta propria. La ricerca è un moto perpetuo, fatta anche di false strade che bisogna avere il coraggio di riconoscere e di abbandonare. Se invece difendo ad ogni costo il fazzoletto di terra su cui sono riuscito a poggiare i piedi, sono solo un uomo che reclama il diritto a mangiare, bere, dormire… e che nessuno si sogni di rompere questo equilibrio!
Solo un banale saluto per Francesco che dimostra, con l’apertura del blog, come il suo contagioso entusiasmo sia sempre “vulcanico”. Bravo e complimenti, una bella idea.
Concordo abbastanza con i due interventi. Non si può negare che il prof. Garattini sia un grande ricercatore che, però già da molti anni, ha scelto la strada del potere piuttosto che quella della semplice ricerca della evidenza. Fare di tutta un erba un fascio non è mai servito a nessuno, nemmeno alla verità. E’ assolutamente importante fare un distinguo anche nelle medicine non convenzionali: una cosa è il livello di conoscenza nella fitoterapia o nell’agopuntura ed una cosa è quello della medicina antroposofica. Molti professori “mezze calzette” (non è il caso di Garattini)pensano di aumentare la loro crdibilità, invece che attraverso l’incremento del loro impact factor, con una critica feroce delle medicine non convenzionali. Anche alcune associazioni scientifiche hanno questa posizione. Ma, sappiamo che le bugie hanno le gambe corte……
Caro Francesco sei veramente bravo e pieno di iniziative, che allargano gli orizzonti della conoscenza dei tuoi discepoli ( io sono tra questi ) e ti ringrazio per avermi fatto conoscere ed apprezzare un altro aspetto della medicina non convenzionale. grazie ancora Fortunato
I miei Maestri mi dicevano dall’alto della loro Cultura, che in Medicina quando 2+2 fa 4 c’è qualcosa che non va. In effetti il guaio è che tutti vorremmo essere scienziati e gestire al meglio una scienza esatta, ma se siamo onesti innanzitutto con noi stessi, dobbiamo riconoscere che le nostre ancora esigue conoscenze dell’organismo ci costringono d un atto di necessaria umiltà: la Medicina , se va bene è un buon artigianato, eccezionalmente un’arte, ma non una scienza esatta! il limite della scienza è anche quello di perdere di vista il lato umanistico che la nostra disciplina dovrebbe mantenere e coltivare. Troppo distante viene tenuto il paziente da noi medici soprattutto nelle strutture pubbliche!
Sono piuttosto d’accordo sull’intervento di Stefano Alzeni. Ciò che mi preoccupa un po’, invece, delle proposte di Legge sulle MnC (acronimo da cancellare e sostituire al più presto: propongo Medicine Integrate) è che le due proposte (Bosone e Regione E-R) prevedono lo schema di Terni, troppo complesso e difficilmente attuabile; Quello di Cursi semplifica, pur se mantiene separate omotossicologia ed omeopatia, che andrebbero unificate; nessuno propone l’uscita della fitoterapia, che è fitofarmacologia, dal novero del “non convenzionale”. Va bene per ora, si vedrà magari un domani. L’altro aspetto è quello concernente le docenze e le strutture docenti: mi sembra sia prevista solo l’Università; però, per fare un esempio, il master di II livello in agopuntura, quello risultante dal protocollo ministeriale siglato il 7 maggio 2003, prevede un corso annuale di ben 1.500 (che in realtà sono poco più di 400). Come fa un medico formato in occidente ad integrare una visione così antiaristotelica e taletiana come quella ippocratico-cinese in solo un anno? Già in due anni la cosa sarebbe più metabolizzabile ed apprendibile, per me. Voi cosa ne pensate?
Gli interrogativi posti dall’utlimo intervento sono tanti e diversi; E’ vero che la medicina è una realtà composita, che contiene al suo interno materie altamente scientifiche come la biochimica, la fisiologia la farmacologia e materie molto più empiriche, come la chirurgia, la dermatologia o la psicoanalisi. Tutti sono consci di ciò, ma l’obbiettivo cui tendere è la continua trasformazione delle parti più empiriche in parti scientifiche e ciò può avvenire solamente attraverso la rcerca, con tutti i suoi limiti. Non esiste altra via. Ciò è ancora più vero per le MnC che sono ancora più empiriche della psicoanalisi; il loro sdoganamento deve passare attraverso il vaglio della comprensione del meccanismo d’azione e della verifica dell’efficacia clinica secondo i metodi dell’evidence based medicine. Per quanto concerne le tre proposte di legge riportate nel sito, andrei piuttosto cauto prima di investirci sopra troppa energia mentale. Ne verranno proposte numerose altre, come in ogni passata legislatura, che saranno diverse fino a che, ne verrà fatta una sintesi che sarà probabilmente molto diversa da tutto il resto. Penso che le tre proposte attuali possano essere tenute presenti come probabili linee di forza generali.
Caro Francesco.. …il cambiamento; colgo lo spunto di questa parola per sollevare un problema che mi sta a cuore. Io vorrei cambiare la politica dell’agopuntura in Italia. Ho più volte espresso l’opinione che l’essere legati al carro della medicine non convenzionali non produrrà nulla di buono per l’agopuntura. Siamo l’unica disciplina che può mostrare, mi si consenta il termine, “le palle (attributi)”; finiremo, come nel caso citato dal collega relativamente all’occasione avuta con l’onorevole Altissimo, per mostrare le terga! Abbiamo i numeri e l’evidenza scientifica per “registrarci” come “farmaco agopuntura” e rimaniamo a fare i gregari della medicina ayurvedica etc.!Nel frattempo la chiropratica, con abile colpo di mano, fà le scarpe al documento di Terni. La FISA malgrado tutto non cambia la sua politica e rimane legata al carro delle altre discipline non convenzionali. Io giudico questa posizione anacronistica, scollegata dai tempi attuali. Come pure anacronistica è la risposta che il consiglio FISA ha dato alla tua proposta di rivedere il percorso di formazione in agopuntura su due anni. Giudico questa una posizione dettata dalla difesa di interessi di lobby: quelli delle scuole aderenti alla FISA. Non che io sia contrario a questo, lo si stà facendo nella maniera sbagliata. Ci siamo chiesti perchè le scuole di agopuntura in Italia stanno riducendo progressivamente il numero degli iscritti? E’ finita l’onda lunga della pletora di medici laureati che ha garantito, a suo tempo, l’attività delle scuole di agopuntura. I colleghi attualmente non hanno così assillante lo spettro della disoccupazione, di conseguenza la scelta di un ulteriore ( quasi tutti ne hanno uno: corso di formazione MMG o specialità)percorso formativo deriva dall’interesse e dalla convenienza. E’ quindi moderna ed attuale la proposta di un percorso di formazione “master like”, come quella proposta da Francesco ( due anni di formazione intensi e pratici, proposti a medici e non a studenti). Che questo sia proposto dall’università piuttosto che dalle scuole classiche è indifferente. Invece nella FISA si vuole addirittura tornare ad aprire le scuole a studenti di medicina. Parlando con molti colleghi, anche consiglieri FISA, queste idee sono condivise. Quando poi entrano in consiglio, eclissi totale; qualcuno non sa cambiare o non è disponibile a farlo?. Vogliamo discuterne? Antonio Losio
Si rafforza la compagine dell’AIRAS con la creazione del blog. Ottima idea.