Caro Francesco,
Volevo segnalarti l’ottima riuscita del corso SCS; non solo per l’abilità dei nostri docenti e tutor, ma anche per la novità che rappresenta nel panorama italiano delle tecniche mio fasciali.
Continua così
Maurizo Sinigaglia
Caro Francesco
alcune considerazioni sul seminario di Dimaro e di Jones.
Come forse ricorderai io ho partecipato al I° anno del corso di Medicina Manuale e poi mi ero iscritto al secondo anno; ma di questo avevo fatto un solo seminario. Avevo apprezzato molto la capacità in un solo anno di dare la possibilità di comprendere ed applicare efficacemente una nuova pratica ed efficace metodica di manipolazioni (a differenze del precedente corso di manipolazioni ad impronta chiropratica sempre effettuato presso AIRAS che non mi aveva dato questa possibilità. Detto in altri termini i 14 seminari a cui avevo partecipato mi sembravano poco “medici” e comunque di questi avevo mantenuto ben poco). In ogni caso, tornando al punto, dopo il primo anno di medicina manuale avevo acquisito la capacità (modesta quanto vuoi) di applicare con discreta efficacia questa metodica manuale. Poi, per motivi personali, mi ero fermato un anno.
Quando ho ricominciato a lavorare mi sono accorto da subito che la gran parte della manualità acquisita nel I anno di corso “se n’ era andata”. Poi per fortuna è arrivato Dimaro. Non so spiegarmi esattamente il perchè: ma mi ha cambiato profondamente il modo di “sentire” ed applicare la medicina Manuale. Sarà stato il basso numero di iscritti (in pratica un insegnante e 2-3 allievi), il “clima di semi vacanza” (si “lavorara il pomeriggio molto intensamente e in modo molto concentrato) il clima “festaiolo” alle goliardiche cene, l’atmosfera del posto, l’immenso Gurgion sempre a disposizione. Rimane il fatto che dopo Dimaro non mi pongo più la domanda “verrà la manipolazione?”. “Riesce quasi sempre” e comunque, anche quelle rare volte che non “viene”, esistono anche le altre tecniche che aiutano molto a risolvere i problemi.
Un solo appunto ma che in realtà è anche un complimento. Credevo che la medicina manuale fosse essenzialmente vertebrale. Aver “scoperto” che tratta anche le articolazione periferiche mi crea qualche sconforto. Per come sono importato non riesco a fare uno cosa se non ho studiato l’anatomia e la fisiologia. Avevo accettato di ristudiarmi tutta la colonna, non pensavo di dover studiare anche tutte le altre articolazioni (“maladetto” piede….!!!!).
Infine il corso di Jones. L’ho appena conosciuto e quindi non posso parlarne troppo. Posso solo dire, da quanto ho visto al corso e dai primi approcci, che si sembra ben integrato con la medicina manuale ed efficace. Ti saprò dire più avanti.
Intando posso dirti che ho apprezzato la capacità dei “direttori” e dell’ AIRAS di proporre come “Chef” l’insegnante più adatto. Rimane comunque inteso che Gurgion è immenso.
Un abbraccio
Maurizio Corradin
Commenti sul seminario:TECNICHE MUSCOLARI DI JONES – STRAIN & COUNTERSTRAIN del 22 – 24 maggio 2009
Caro Francesco,
Volevo segnalarti l’ottima riuscita del corso SCS; non solo per l’abilità dei nostri docenti e tutor, ma anche per la novità che rappresenta nel panorama italiano delle tecniche mio fasciali.
Continua così
Maurizo Sinigaglia
Caro Francesco
alcune considerazioni sul seminario di Dimaro e di Jones.
Come forse ricorderai io ho partecipato al I° anno del corso di Medicina Manuale e poi mi ero iscritto al secondo anno; ma di questo avevo fatto un solo seminario. Avevo apprezzato molto la capacità in un solo anno di dare la possibilità di comprendere ed applicare efficacemente una nuova pratica ed efficace metodica di manipolazioni (a differenze del precedente corso di manipolazioni ad impronta chiropratica sempre effettuato presso AIRAS che non mi aveva dato questa possibilità. Detto in altri termini i 14 seminari a cui avevo partecipato mi sembravano poco “medici” e comunque di questi avevo mantenuto ben poco). In ogni caso, tornando al punto, dopo il primo anno di medicina manuale avevo acquisito la capacità (modesta quanto vuoi) di applicare con discreta efficacia questa metodica manuale. Poi, per motivi personali, mi ero fermato un anno.
Quando ho ricominciato a lavorare mi sono accorto da subito che la gran parte della manualità acquisita nel I anno di corso “se n’ era andata”. Poi per fortuna è arrivato Dimaro. Non so spiegarmi esattamente il perchè: ma mi ha cambiato profondamente il modo di “sentire” ed applicare la medicina Manuale. Sarà stato il basso numero di iscritti (in pratica un insegnante e 2-3 allievi), il “clima di semi vacanza” (si “lavorara il pomeriggio molto intensamente e in modo molto concentrato) il clima “festaiolo” alle goliardiche cene, l’atmosfera del posto, l’immenso Gurgion sempre a disposizione. Rimane il fatto che dopo Dimaro non mi pongo più la domanda “verrà la manipolazione?”. “Riesce quasi sempre” e comunque, anche quelle rare volte che non “viene”, esistono anche le altre tecniche che aiutano molto a risolvere i problemi.
Un solo appunto ma che in realtà è anche un complimento. Credevo che la medicina manuale fosse essenzialmente vertebrale. Aver “scoperto” che tratta anche le articolazione periferiche mi crea qualche sconforto. Per come sono importato non riesco a fare uno cosa se non ho studiato l’anatomia e la fisiologia. Avevo accettato di ristudiarmi tutta la colonna, non pensavo di dover studiare anche tutte le altre articolazioni (“maladetto” piede….!!!!).
Infine il corso di Jones. L’ho appena conosciuto e quindi non posso parlarne troppo. Posso solo dire, da quanto ho visto al corso e dai primi approcci, che si sembra ben integrato con la medicina manuale ed efficace. Ti saprò dire più avanti.
Intando posso dirti che ho apprezzato la capacità dei “direttori” e dell’ AIRAS di proporre come “Chef” l’insegnante più adatto. Rimane comunque inteso che Gurgion è immenso.
Un abbraccio
Maurizio Corradin