DOLORE DA DEAFFERENTAZIONE POSTCHIRURGICA AL TERZO DITO DEL PIEDE: TRATTAMENTO MUTLIMODALE.
A.L. di sesso femminile, di anni 56, arriva alla nostra osservazione nel dicembre 2005 e presenta intenso dolore al piede sx che mostra una cicatrice in corrispondenza del 2° spazio metatarsale ed una nel terzo spazio metatarsale, Fig.1, per asportazione di neurinomi di Morton avvenuta nel febbraio 2005. Il terzo dito appare cianotico e freddo anche se non vi sono segni obbiettivi di algodistrofia (non edema e conservazione annessi cutanei). La paziente descrive un dolore molto forte ce le impedisce la deambulazione e che descrive come: martellante, lacerante, rovente, acuto, spossante, grave, insopportabile, penetrante etc.Il punteggio sul Mc GillPain Questionnaire è di 17parole scelte con total score di 45; la sua misurazione con la VAS è di 82/100. Il dito appare deafferentato, senza sensibilità anche se molto doloroso. La paziente non gradisce nessun farmaco antidepressivo o anticomiziale per effetti collaterali pregressi.
Si inizia l’infiltrazione delle cicatrici mediante lidocaina 1°, 4 ml, una seduta ogni 10 gg.. Alla terza seduta il dito appare perfuso e la cianosi sembra scomparsa. Si fa una quarta infiltrazione e si inizia l’elettroagopuntura per lenire il dolore da deafferentazione.
Si opera controlateralmente infiggendo i punti: KI 1 connesso con St 41.Le caratteristiche della stimolazione erano: seduta di 25 minuti,15 Hz, sedute settimanali di 25 minuti ciascuna con intensità progressiva secondo la variazione della soglia della paziente. IL punto LI 3 veniva stimolato manualmente ogni 10 minuti.
Termina la terapia nel maggio del 2005 con dolore, misurato con la VAS , di 50/100; al controllo dopo un mese il dolore è molto diminuito e dopo 3 mesi è trascurabile.Torna al controllo ogni 3 mesi per un anno e dopo ogni 6 mesi: il dito non è più diventato cianotico, ha riacquistato una sensibilità normale ed il dolore si manifesta solamente quando la paziente si affatica eccessivamente, o al mare quando espone il piede al sole per troppo tempo.
La paziente è soddisfatta.
A cura di:Francesco Ceccherelli