Correlati posturali di situazioni dolorose
Il contesto emotivo può giocare un ruolo cruciale nella produzione di movimento. Secondo le teorie della simulazione, gli stati emotivi influenzano il sistema motorio. Lo scopo di questo studio è di confrontare le risposte posturali, valutate mediante posturografia ed elettromiografia, quando i soggetti sono stati istruiti a immaginare se stessi in una situazione dolorosa o non dolorosa.
Ventinove soggetti (22,3 ± 3,7 anni) hanno partecipato a questo studio. Mentre erano in piedi tranquillamente su una piattaforma posturografica, sono stati istruiti ad immaginare se stessi in una situazione dolorosa o non dolorosa. Lo spostamento del centro di pressione (COP), l’attività elettromiografia di alcuni muscoli della gamba, la frequenza cardiaca e l’attività elettrodermica sono stati valutati in risposta a situazioni dolorose e non dolorose.
Lo spostamento antero-posteriore era più breve (p <0,05) quando i soggetti si sono immaginati in una situazione dolorosa (M = 148,0 ± 33,4 millimetri) rispetto ad una situazione non dolorosa (158,2 ± 38,7 millimetri). Il muscolo tibiale anteriore ha mostrato (TA) una maggiore attività (RMS-TA = 3.38 ± 1.95% vs 3.24 ± 1.85%, p <0,001) ed una maggiore variabilità dell’attività al soleo (SO) (coefficiente di variazione di RMS-SO = 13,5 ± 16,2% vs M = 9,0 ± 7,2%, p <0,05) sono stati anche osservati durante l’immaginazione di situazioni dolorose rispetto a situazioni non dolorose. Nessun cambiamento significativo è stato osservato per gli altri dati fisiologici.
Questo studio dimostra che la simulazione di situazioni dolorose induce cambiamenti del controllo posturale e attivazione dei muscoli della gamba rispetto a situazioni non dolorose, come pure una maggiore rigidità è stata dimostrata in risposta alla vista di foto avversive in conformità con i risultati precedenti.
Maria F. Morel, Pierre Krystkowiak, Said Ahmaidi, Olivier Godefroy, and Harold Mouras, Postural correlates with painful situations, Front. Hum. Neurosci., 05 February 2013 | doi: 10.3389/fnhum.2013.00004
A cura di: Francesco Ceccherelli
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