LA STIMOLAZIONE CONTROLATERALE NELLA TRADIZIONE AGOPUNTURALE
Carlo Di Stanislao e Maurizio Corradin
Presidente AMSA, Servizio di Agopuntura e Moxa, ASL 4, L’Aquila
“Noi, esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la gioia attraverso la sofferenza”
Ludwig Van Beethoven
Nei testi classici di Medicina Cinese (Nei Jing, Nan Jing) (1-3) ed in quelli di riferimento clinico tradizionale (Zhen Jiu Jia Yi Jing, Cofanetto d’Oro, Zhen Jiu Da Cheng, Tong Ren, ecc.) (4-8), si trattano tre diverse modalità di stimolazione controlaterale, una (detta miuci, puntura all’opposto) sui punti terminali dei meridiani (definiti jing-pozzo), e due (dette jiuci e jiuci wuzhu), sui punti denominati luo-passaggio (9-11). Nei testi tradizionali si afferma che tutte e tre queste condizioni trattano il dolore (tong), consentendo un ripristino della normale circolazione della copia energia/sangue, bloccata a seguito di cause diverse: traumatiche, infiammatorie, psichiche, ecc. (12). Infatti nell’idea della tradizione classica il dolore si deve a “blocco o arresto” secondo l’assioma bu tong ze tong: non vi è dolore se tutto circola. In base alle teorie meridianiche il dolore assume aspetti diversi (sotto il profilo sintomatologico e della localizzazione anatomica) in relazione ai meridiani interessati.
Le esperienze cliniche realizzate negli ultimi anni hanno riguardato la tecnica miuci nei dolori acuti muscolari post-traumatici o nella gestione dello zoster-associated pain e il trattamento delle nevralgie trigeminali a carattere idiopatico per la tecica jiuci wuzhu (17-20).
Bibliografia
1. Jing Nuan W.: Ling Shu or The Spiritual Pivot, Ed. Shamballa, Londo- New York, 1997.
2. Maoshin N.: Yellow Emperor’s Classic of Medicine, Ed. Shamballa, Lond-New York, 1995.