L’agopuntura contribuisce a “riparare” le cerebrolesioni.
Scopo di questo studio è analizzare quanto presente in letteratura riguardo la sicurezza e l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento acuto e subacuto delle gravi cerebrolesioni acquisite (sABIs).
Introduzione
La causa più frequente delle gravi cerebrolesioni acquisite è il danno da trauma cranico (TBI); tra le altre cause comuni vi sono l’encefalopatia post-anossica (AE), l’ictus ischemico o emorragico. Una caratteristica comune è la possibile presenza di disturbi di coscienza (DOCs) che implicano l’alterazione della percezione di sé e dell’ambiente esterno. Il sistema nervoso dopo l’evento mette in atto alcuni meccanismi di compenso che vanno sotto il nome di neuroplasticità. Si osserva una iperproduzione di alcuni fattori di crescita (NGF, IGF-1, BDNF). Al fine di trattare le sABIs vi sono varie strategie, alcune neuroprotettive, altre neuromodulative (queste ultime farmacologiche, non farmacologiche e neuromodulative in senso stretto).
L’approccio complementare
Un approccio complementare può includere l’agopuntura; in questo senso vi sono dati relativi ai possibili meccanismi di azione della craniopuntura nelle patologie neurologiche. Nelle sABIs, riguardo ai DOCs si pensa che l’agopuntura possa agire modulando il processo infiammatorio; valutando varie sostanze con effetto proinfiammatorio (es. TNF – alfa) è stato notato che nei pazienti trattati con agopuntura vi è una riduzione della risposta infiammatoria.
Ulteriori meccanismi dell’agopuntura
Un altro elemento è la riduzione dello stress ossidativo anche se il meccanismo di azione dell’agopuntura su questo aspetto deve ancora essere chiarito. Anche la modulazione dei livelli di calcio intracellulare da parte dell’agopuntura potrebbe influenzare la produzione di endorfine e oppioidi e modulare la risposta infiammatoria. L’agopuntura potrebbe inoltre influenzare la rigenerazione cellulare, inibendo l’eccessiva attivazione degli astrociti (implicati nella riparazione del danno) e favorendo la differenziazione di cellule staminali neuronali.
Meridiani coinvolti nella terapia
In particolare sarebbero implicati i meridiani di vaso governatore (GV) e vasoconcezione (CV). Da studi di imaging sembra che l’agopuntura possa proteggere i neuroni ritardando la degenerazione walleriana.
Riguardo ai DOCs in letteratura studi di risonanza magnetica funzionale (fRMN) hanno evidenziato l’importanza dell’integrità di alcune aree cerebrali che nel complesso vengono definite Default Mode Network (DMN). Alcuni punti sono ritenuti importanti nella modulazione di questo sistema (ad esempio GV20, GV26, HT7, PC6, KI1).
Ruolo del sistema nervoso autonomo
Un altro ambito importante di azione è quello relativo al sistema nervoso autonomo (ANS). L’azione dell’agopuntura può riguardare le crisi neurovegetative (tipicamente caratterizzate da attività simpatica parossistica), la nausea e il vomito. Riguardo al sistema neuroendocrino sembra che l’agopuntura possa modulare la riduzione dell’IGF-1 e l’aumento del GH che si presentano durante la fase acuta.
Agopuntura ed analgesia
Uno degli aspetti più studiati riguarda certamente il controllo del dolore. Come noto diverse sostanze sono responsabili dell’analgesia da agopuntura (oppioidi, noradrenalina ecc.) e dell’elettraoagopuntura (dinorfina, encefalina). L’agopuntura ha anche un effetto antinfiammatorio. Dibattuto è l’effetto sulla spasticità che sembra legato a una diminuzione dell’eccitabilità dei motoneuroni (i punti prevalentemente utilizzati sono GV26, ExHN3, LI4, ST36).
Conclusioni
A dispetto delle notevoli difficoltà nell’applicare e nello studiare l’agopuntura in pazienti così complessi (con disturbi di coscienza e pertanto spesso non responsivi o poco responsivi, dal quadro clinico a volte fluttuante) è interessante tentare di utilizzare questa tecnica nelle sABIs. Essa sembra limitare lo sviluppo del danno cerebrale secondario, modulare il sistema nervoso autonomo e migliorare la qualità di vita senza comportare effetti collaterali di rilievo o interazioni con farmaci.
Cavalli L, Briscese L, Cavalli T, Andre P, Carboncini MC. Role of Acupuncture in the Management of Severe Acquired Brain Injuries (sABIs). Evid Based Complement Alternat Med. 2018 Sep 12;2018:8107508.