PROBLEMATICHE ETICHE NELLE MEDICINE NON CONVENZIONALI
Maurizio Benato
Presidente Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Padova
Le acquisizioni scientifiche in campo medico ci inducono spesso ad affermare che la medicina è una scienza.In realtà la medicina non è una scienza comunemente intesa, ma una pratica coltivata in un mondo di valori.Il valore salute ha significati diversi tra le parti in gioco e impone una continua negoziazione per realizzare l’obiettivo di salute condiviso. La medicina come “techne” differisce dalle altre tecniche perchè il suo oggetto di indagine è un soggetto: l’uomo. Scrive Cosmacini che “cessata ogni produttività terapeutica di fronte ad un male senza rimedio, l’apparato tecnologico rivela tutta la sua pochezza di fronte ad un patrimonio antropologico che paradossalmente è più pieno e più vivo nel tempo del morire”.
Si sente infatti la mancanza di quell’atto del medico in cui l’ispezione coincideva con lo sguardo di simpatia, il tocco della fronte con il contatto fisico, la presa del polso con la stretta di mano, la raccolta dell’anamnesi con l’ascolto del vissuto, la formulazione della prognosi con la risposta alla speranza di vita.Sono le estreme conseguenze delle innumerevoli e importanti acquisizioni sulla macchina biologica.Il limite del modello biomedico è l’approccio meccanicistico /riduzionistico alla salute dell’essere umano e che ha determinato la frammentazione delle competenze mediche. Questo tipo di approccio ha creato un vulnus in quella da sempre presente coincidenza fra techne e antropologia medica, perchè ha perso di vista le richieste e i bisogni dell’uomo al di là della sua macchina biologica. Molte persone si vedono indotte a ricercare quel briciolo di umanità, l’alleanza terapeutica nei confronti del male, in pratiche che si pongono su di un piano diverso da modelli scientifici e statistici comunemente intesi e applicati alla medicina perché la biomedicina ha privilegiato solo le conoscenze scientifiche, disgiungendole dal vissuto che investe ogni uomo specie se malato.
D’altro canto l’epistemologia delle scienze contemporanee ha messo a nudo l’idea restrittiva del metodo scientifico e sta elaborando un metodo pluralistico.Ci si è accorti che determinismo e previsione, capisaldi del metodo, non sono sinonimi e soprattutto in biologia non ci sono leggi necessitanti e prescrittive.Ritornano pertanto preponderanti nel giudizio del medico le singolarità, l’individualità le relazione e i contesti.La verità e la verità scientifica non sono dunque sinonimi ma la prima comprende la seconda e ne è più vasta.Il medico deve evitare atteggiamenti di chiusura a priori verso le pratiche non convenzionali perchè la conoscenza scientifica non è un feudo da amministrare in maniera autarchica.Il giudizio negativo di non scientifico è doveroso e giustificato solo nel caso che si sia in grado di dimostrare la palese falsità di una idea o pratica nuova.