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L’AGOPUNTURA IN ITALIA MAGNITUDO DEL FENOMENO

Dott. Carlo Maria Giovanardi
Presidente Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (FISA)

La diffusione dell’Agopuntura è in continua espansione in Italia a partire dalla metà degli anni sessanta. Parimenti, è aumentata l’accettazione dell’Agopuntura da parte della comunità scientifica grazie ai lavori scientifici che sempre più ne chiariscono i meccanismi di azione e l’efficacia in determinate patologie. Questa fenomeno richiede la soluzione di problemi quali:

1    Qualità della formazione dei medici che praticano l’Agopuntura
2    Integrazione con la medicina convenzionale
3    Integrazione con il SSN
4    Sviluppo della ricerca nel campo dell’Agopuntura
5    Riconoscimento legale del profilo professionale del medico agopuntore

1.    Qualità della formazione dei medici che praticano le MnC
La buona qualità del livello formativo dei medici che praticano l’Agopuntura è la garanzia migliore per il successo e la sicurezza dell’atto terapeutico. In Italia, determinante è stato il ruolo svolto dalla Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (F.I.S.A.) che dal 1995 ha stabilito programmi e regole per la formazione dei medici agopuntori alle quali si sono uniformate la quasi totalitàdelle scuole di Agopuntura. Attualmente la FISA raggruppa 20 Associazioni medico-scientifiche, coordina l’attività didattica di 15 Istituti di formazione, rappresenta circa 3.000 medici agopuntori italiani e ha un corpo docente di 168 docenti di cui 40 in formazione

2.    Integrazione con la medicina convenzionale
Anche se è in aumento la percentuale dei pazienti che si rivolge all’Agopuntura su indicazione di un medico, questa rimane ancora bassa.
Per il medico di famiglia e per quello ospedaliero non esistono, salvo rare eccezioni, momenti informativi istituzionali sui campi di azione e i limiti dell’Agopuntura.
Molto spesso, il paziente utilizza l’Agopuntura senza informare il proprio medico di base, modulando a volte senza alcun giusto criterio l’intervento di una metodica piuttosto che dell’altra.
E’ auspicabile che nei corsi di laurea e nei corsi di aggiornamento vengano inseriti in maniera più capillare,  spazi informativi su questi temi, come del resto indicato  nella risoluzione A4-0075/97 del Parlamento Europeo.

3.    Integrazione con il SSN
Dopo l’introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) tutte le prestazioni di Agopuntura, eccetto quelle a scopo anestesiologico, sono fuori dalle prestazioni erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale ed è stato demandato alle singole Regioni la facoltà di intervenire con propri fondi al mantenimento di questo servizio ai cittadini.
Allo stato attuale, alcune regioni hanno mantenuto l’Agopuntura tra le prestazioni fornite in regime pubblico altre le hanno eliminate creando disparità di diritti tra i residenti delle varie regioni italiane.
E’ auspicabile che chi ha il compito istituzionale di gestire le risorse economiche della sanità sia a livello nazionale che a livello regionale inseriscano l’Agopuntura nei LEA almeno limitatamente per quelle patologie dove le evidenze scientifiche ne hanno dimostrato l’efficacia spesso superiore al trattamento convenzionale. A tale riguardo illuminante è l’esempio della Germania che dopo i risultati di trials clinici rigorosi ha esteso la rimborsabilità delle sedute di Agopuntura per il trattamento dell’emicrania, della lombalgia e dell’artrosi del ginocchio.

4.    Sviluppo della ricerca in Agopuntura
Per poter svolgere ricerche nel campo dell’Agopuntura occorrono finanziamenti, la collaborazione  di strutture pubbliche e l’impegno delle associazioni rappresentative dell’Agopuntura, a fissare linee guide per la ricerca che pur rispettando i criteri del metodo scientifico rispettino pure le caratteristiche peculiari dell’Agopuntura, che vincolino sia chi fa ricerca clinica e sia chi valuta i risultati di questi lavori.

5. Riconoscimento legale del profilo professionale del medico agopuntore
Con la sentenza della Corte di Cassazione del 1982, l’Agopuntura è un atto medico. Il principio è stato ribadito a Terni dalla FNOMCeO nel 2002, ma dal punto di vista legale non esiste nessun riconoscimento del profilo professionale del medico agopuntore. Nonostante le prime proposte di legge risalgano al 1987, ad oggi nulla è stato ancora fatto. 

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