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16 anni di remissione di una artrite reumatoide dopo trattamento di un focus dentario.

Viene descritto un caso di remissione di artrite reumatoide della durata di 16 anni, apparentemente causata dall’estrazione di un dente apparentemente sano che era stato oggetto di una cura canalare.

Il paziente, un maschio nato nel 1953, aveva sviluppato la malattia, con sintomi artritici alle mani e ai polsi, nel 1969. L’unico dato sospetto che ha fatto pensare al coinvolgimento del dente nella patogenesi dell’artrite reumatoide è stato il fatto che il paziente era in grado di riprodurre attacchi (mani e dita gonfi e dolenti per un paio di ore dopo la pressione, con attacco della durata di qualche ora) della sua artrite con una prolungata e forte pressione su un dente trattato con cura canalare circa 10 anni prima. Inoltre, anche la madre e la nonna del paziente avevano avuto dei dolori articolari non meglio diagnosticati, aggravati dalla pressione di alcuni denti, e “curati” con l’estrazione di tali denti.

Dopo l’estrazione, eseguita da un dentista solo in seguito alle ripetute richieste del paziente, poiché il dentista sosteneva che il dente era perfettamente sano, all’apice del dente è stata trovata una piccola quantità di pus. Per il resto il dente appariva completamente sano. Dopo una temporanea esacerbazione dei sintomi artritici, il fattore reumatoide si è negativizzato e il paziente è stato completamente privo di sintomi per i successivi 16 anni, cioè dal 1971 al 1988. Nel periodo immediatamente successivo alla prima estrazione, anche altri tre denti sono stati estratti, poiché il paziente sosteneva che anch’essi, se premuti, erano in grado di scatenare le crisi artritiche; e anche in questi denti è stato rinvenuto del pus. Nel 1988 sono ricomparsi dei sintomi riferibili all’artrite reumatoide, alle mani e ai piedi, con ricomparsa del fattore reumatoide e di segni radiologicamente suggestivi per AR, che sono stati trattati con successo con terapie convenzionali. Vengono discusse anche le possibili connessioni tra foci dentari batterici e l’artrite reumatoide.

COMMENTO DEL CURATORE.
Questo caso, ricco di possibili implicazioni teoriche  e descritto accuratamente (https://www.researchgate.net/publication/11212326_16-year_remission_of _rheumatoid_arthritis_after_unusually_ vigorous_treatment_of_closed_dental_foci) in una prestigiosa rivista di reumatologia ad opera di studiosi olandesi dell’Università di Utrecht, conferma la potenziale patogenicità dei denti e di foci dentari, in questo caso batterici, nel causare malattie anche sistemiche e croniche quali una artrite reumatoide. Del resto, nei primi 40 anni del ‘900 la teoria focale ebbe una grande popolarità, perfino eccessiva, che causò innumerevoli estrazioni dentarie anche immotivate. L’estrazione, oggi, viene pertanto suggerita solo in casi mirati e sospetti come questi. Inoltre, in questo caso si è passati direttamente all’estrazione, ma sarebbe stato interessante un tentativo con blocchi anestetici ripetuti, come consigliato dai neuralterapeuti. Va anche detto peraltro che l’estrazione non ha prodotto una guarigione, ma soltanto una prolungata remissione, facendo pertanto pensare solo ad un ruolo concausale dei denti in oggetto. Infine, va considerato che la teoria della disseminazione batterica come meccanismo patogenetico dei foci qui non ha conferma, visto che i foci erano rigorosamente “chiusi” e sequestrati all’apice del dente, senza contatti con il torrente ematico. Acquista pertanto vigore l’ipotesi, proposta dai neuralterapeuti, di uno stimolo patogeno trasmesso tramite il sistema nervoso. Interessante anche il fatto, veramente singolare, di una apparente identica genesi di una probabile artrite reumatoide sia per la madre che per la nonna della paziente, dato che fa pensare ad una trasmissione genetica della patogenicità dei foci dentari.

Breebart AC, Bijlsma JWJ, van Eden W. 16-year remission of rheumatoid arthrithis after unusually vigorous treatment of closed dental foci. Clin Exp Rheumatol 2002: 20(4): 555-7

A cura di Paolo Barbagli
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