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CARDO MARIANO (Silybum Marianum)

Si tratta di una pianta medicinale presente nella Farmacopea Ufficiale Italiana. Secondo questa la droga è costituita dai frutti maturi. Il principale (o almeno il più studiato) componente è la silimarina che è un flavolignano costituito da silidianina, silicristina, silibina A e B e isosilibina A e B. Nella droga sono presenti anche flavonoidi, un olio fisso, steroli e mucillagini.
La principale azione di questa pianta è quella antiossidante ed epatoprotettiva. L’azione antiossidante si realizza attraverso molteplici meccanismi (1). Tra questi la capacità di aumentare marcatamente  l’attività della superossidodi-smutasi. L’attivita epatoprotettiva non si evidenzia solo proteggendo le cellule epatiche dalle varie noxe patogene ma anche con attività antifibrotica e sperimentalmente è dimostrato che adeguate quantità di silimarina ritardano lo sviluppo di fibrosi epatica alcolica. Sempre a livello epatico alcune componenti della silimarina prevengono la colestasi e in generale l’aumento delle transaminasi. Ma l’azione protettiva cellulare si manifesta anche su molti altri organi “intossicati” da radicali liberi.Lo studio più frequentemente utilizzato sperimentalmente era quello che ischemia – rivascolarizzazione. Studi sperimentali sono stati eseguiti sulla cute, sul colon, sul cervello, sulle cellule muscolari cardiache ed altre ancora. Numerosi studi poi evidenziano effetti di tipo antitumorale.
Vediamo ora alcuni studi sperimentali recenti del cardo mariano, o di sui componenti, sulla capacità immunomodulante (2), sul cancro (3), sulla nefropatia diabetica (4) e, per applicazione topica, sulla guarigione delle ferite (5,6).
Nello studio di Gharagozloo(2) è stato valutato l’effetto del cardo mariano e più esattamente della sillimarina sulla capacità immunomodulante in un gruppo di pazienti affetti da beta talassemia. In questo si i evidenzia che la sillimarina stimola la risposta immune cellulo mediata probabilmente grazie ad una diretta azione sulle linfochine che stimolano le cellule mononucleari. Gli autori concludono sottolineando come grazie alla attività immunomodulante, antiossidante e chelante il ferro la silimarina può essere un ottimo candidato nella terapia da sovraccarico di ferro (in associazione con i chelatori di ferro routinari come la desferrioxamina).
Ting e coll(3) hanno studiato l’effetto della silimarina, e di un flavolignano in particolare la silibina, su un modello di cancro. Gli autori sottolineano come questa sostanza evidenzi un ampio spetto di attività e di efficacia verso la progressione del cancro e di quello della prostata in particolare. E questo sia in vitro che in vivo. Specie su questo modello silibina mostra la capacità di modulare il segnale cellulare, la proliferazione, l’apoptosi, la metastasi e l’angiogenesi. Presi assieme questi dati  supportano fortemente  il ruolo della silibina come agente chemopreventivo
Nello studio sperimentale di Sheela (4) si è valutato, sul ratto, l’effetto della silimarinasulla nefropatia  diabetetica  indotta da streptozotocina e nicotinamide. Sia le indagini ematiche che urinarie che quelle istopatologiche dimostrano che  la silimarina  ha effetto protettivo sul rene dei ratti diabeti Infine, come accennato, alcuni studi dello stesso autore, sulla capacità di questa pianta medicinale nella guarigione delle ferite
Sharifi (5) ha valutato l’effetto della applicazione topica del  cardo mariano sulla guarigione delle ferite nei ratti. La valutazione istochimica dimostra che l’applicazione di questa  aumenta l’epitelizzazione e diminuisce l’infiammazione senza però effetti sulla contrazione delle ferite e sul livello di collagenizzazione  e dei livelli di idrossiprolina.
Lo stesso autore  (6) ha studiato anche l’effetto, in vitro, sui fibroblasti umani: si evidenzia che la silimarina ha effetti protettivi su queste cellule verso I diversi stimoli proossidanti. Al contrario non vi sono, rispetto ai controlli, variazioni nella proliferazione dei fibroblasti e sulla sintesi di collageno

Bibliografia
1. F. Deodato, C. Di Stanislao, M. Corradin: Guida ragionata all’ uso delle piante medicinali. Cea Ed. 2011 Milano.
2. Gharagozloo M, Karimi M, Amirghofran Z.Immunomodulatory effects of silymarin in patients with ?-thalassemia major.IntImmunopharmacol. 2013 Apr 25. pii: S1567-5769(13)00152-5.
3. Ting H, Deep G, Agarwal R. Molecular Mechanisms of Silibinin-Mediated Cancer Chemoprevention with Major Emphasis on Prostate Cancer AAPS J. 2013 Apr 16.
4. Sheela N, Jose MA, Sathyamurthy D, Kumar BN. Effect of silymarin on streptozotocin-nicotinamide-induced type 2 diabetic nephropathy in ratsIran J Kidney Dis. 2013 Mar;7(2):117-23
5. Sharifi R, Rastegar H, Kamalinejad M, Dehpour AR, Tavangar SM, Paknejad M, MehrabaniNatanzi M, Ghannadian N, Akbari M, Pasalar P.Effect of topical application of silymarin (Silybummarianum) on excision wound healing in albino rats Acta Med Iran. 2012;50(9):583-8.Acta Med Iran. 2012;50(9):583-8
6. Sharifi R, Pasalar P, Kamalinejad M, Dehpour AR, Tavangar SM, Paknejad M, MehrabaniNatanzi M, Nourbakhsh M, AhmadiAshtiani HR, Akbari M, Rastegar H.The effect of silymarin (Silybummarianum) on human skin fibroblasts in an in vitro wound healing model.PharmBiol. 2013 Mar;51(3):298-303

Acura di:Maurizio Corradin

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