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Elaborazione di immagini affettive, attenzione e tolleranza al dolore

In letteratura è noto che la percezione del dolore può essere ridotta da stimoli distrattori mediati da componenti emozionali, e non dai processi attentivi di per sè. Le emozioni positive riducono il dolore attraverso i processi di priming/inibizione o valutazione. L’ipotesi del priming motivazionale, sviluppata da Lang e collaboratori, sostiene che le emozioni siano guidate da due sistemi primari: il sistema appetitivo (associato al comportamento di avvicinamento) e il sistema avversivo (associato al comportamento di evitamento). L’ipotesi del priming prevede che le emozioni positive riducano il dolore perchè l’attivazione del sistema appetitivo inibisce le risposte agli stimoli nocivi.
In questo lavoro si vuole verificare la veridicità dell’importanza del priming motivazionale. Sono, pertanto, stati condotti due esperimenti con l’obiettivo di verificare se i compiti di distrazione emozionale riducono il dolore unicamente perchè distolgono l’attenzione dallo stimolo doloroso (indipendentemente dal tipo di emozione positiva o negativa evocata,)  oppure, al contrario, se sono i processi cognitivi del priming e della valutazione, a giocare un ruolo determinante nella diminuzione della percezione del dolore (in tal caso le emozioni positive dovrebbero essere più efficaci nell’innalzare la soglia del dolore).
Nel primo esperimento sono stati esaminati e successivamente intervistati, 65 uomini, a cui sono state presentate  immagini piacevoli, o neutre, oppure spiacevoli,  selezionate dal Sistema Internazionale di Immagini Affettive (IAPS). Il test pressorio del freddo, che consisteva nell’immersione di una mano in acqua fredda (2°) è stato somministrato simultaneamente alla presentazione di immagini. I risultati hanno dimostrato come i processi di valutazione e priming influenzino la percezione del dolore: maggiore era la piacevolezza dell’immagine più i punteggi che misuravano la tolleranza al dolore erano elevati.
Nel secondo esperimento si è voluto esaminare, sempre in presenza di dolore causato da uno stimolo pressorio freddo, il ruolo di distrattori emotivi connessi al dolore,
Sono stati esaminati ed intervistati 39 soggetti, esposti unicamente ad immagini spiacevoli che potevano includere, o meno, materiale correlato al dolore.
I soggetti esposti ad immagini senza stimoli dolorosi tolleravano l’acqua fredda per un periodo di tempo più lungo rispetto a coloro che avevano visto immagini contenenti informazioni correlate al dolore.

COMMENTO: Supponendo che l’attenzione si deve rivolgere agli stimoli nocivi per percepire il dolore, e che la capacità attentiva è limitata, concentrandosi su altre attività che allontanano l’attenzione dagli stimoli nocivi, il dolore esperito dovrebbe essere minore. Nonostante l’evidenza di tali effetti, resta da chiarire il meccanismo per cui la distrazione altera la percezione del dolore. Seguendo questo filone di ricerca si può ipotizzare che le emozioni positive riducano il dolore perchè i pensieri positivi possono modificare il significato dello stimolo doloroso, (in modo che venga valutato meno negativamente o meno minaccioso), oppure aumentare il senso di competenza personale. Le emozioni positive possono, quindi, ridurre il dolore attraverso i processi di priming o valutazione.

Minet de Wied, Marinus N. Verbaten
Affective pictures processing, attention, and pain tolerance.
Pain, Vol. 90, issue 1-2, feb. 2001, Pages 163-172

A cura di:Valentina Cincotto

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