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IMPIEGO DEL TEST DEL CONTATTO DELL’AGO NEL RIDURRE IL DOLORE E MIGLIORARE IL MOVIMENTO NELLA SPALLA DOLOROSA.

SCOPO: Nel 1995 S. Marcelli propone il test dei punti attivi. Marco Romoli ha sperimentato questo test in auricoloagopuntura e lo ha ribattezzato: il “Test del contatto con l’ago”.
Scopo dello studio è valutare l’efficacia del test del contatto con l’ago nel ridurre il dolore ed aumentare la mobilità nella spalla dolorosa cronica.

METODI: Quindici tennisti, sono giunti alla mia osservazione per patologia alla spalla.
Criteri d’inclusione: soggetti adulti, affetti da dolore alla spalla, valutazione positiva al test di Jobe, conferma strumentale (mediante RMN o Ecografia) per tendinopatia del sovraspinato.
Criteri d’esclusione è la rottura tendinea e la calcificazione del sopraspinoso. Applico il test del contatto dell’ ago nell’orecchio omolaterale alla spalla dolorosa.
La rappresentazione auricolare della spalla la troviamo nella Fossa Scafoidea. Ogni paziente che si presentava nel mio ambulatorio con tutti i criteri d’inclusione, veniva sottoposto a detezione meccanica mediante palper della Sedatelec blu da 250gr. Prima di eseguire il test del contatto con l’ago rilevo:
a) Vas
b) Misurazione dei gradi d’abduzione massima consentita dal dolore.
Con un ago sedatelec 34/30, vado ad appoggiare l’ago nel punto sensibile al palper, in questo modo, la cute circostante, per effetto ischemico, cambia colore, diventando più chiara. Tale contatto l’ho mantenuto per circa 5-10”.
A distanza di un minuto, misuro la Vas e i gradi d’adduzione massima del braccio consentita dal dolore, e la stessa cosa la ripeto dopo 5 minuti.
Nelle fig 1 si può vedere come la distribuzione dei punti trovati sensibili sono in misura maggiore presenti nel settori 12° e 13°. I punti, si distribuiscono dal 10° settogramma al 15° e quindi in tutte e tre le zone originariamente descritte da Nogier.
RISULTATI: Nel mio studio si considera una casistica di 15 pazienti, tutti accomunati dalla passione del tennis. Età compresa tra i 25 e i 56 anni con età media di 32,8 anni. Nove pazienti, pari al 60% sono maschi; sei pazienti sono femmine.
Nel grafico 1 ho riportato la variazione della Vas al tempo 0, 1’ e 5’ e com’è possibile vedere vi è una riduzione media del 49,11% ad 1’ e del 59,50% a 5’.
Nel 2° grafico si può notare come il Rom ad un 1’ aumenti del 34,04% ed a 5’ del 51,51%.
DICUSSIONE: Il test del contatto con l’ago, si è dimostrato efficace nel ridurre di circa il 50% la Vas dopo un minuto e del 60% circa dopo 5 minuti (grafico 1). Nel mio studio pilota pare un po’ meno efficace nell’ aumentare il Rom, con un aumento di circa il 35% dopo un minuto e del 51-52% dopo 5 minuti (grafico 2).

AURI
Punti che hanno dato miglior risposta al test del contatto con l’ago.

Riduzione del dolore al test di stimolazione con ago del punto attivo.
Riduzione del dolore al test di stimolazione con ago del punto attivo.

COMMENTO: Questo test, a mio avviso, dovrebbe essere adottato dai colleghi per due ordini di motivi:
a) rinforza il rapporto medico-paziente, che vede istantaneamente la possibilità di essere curato
b) guida il medico nella scelta dei punti con maggiore efficacia.

A cura di: Antonello Lovato

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