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Indagini sugli effetti acuti dell’agopuntura su Quchi (LI11) in pazienti con ipertensione arteriosa: valutazione della variazione della frequenza caridaca

L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari in tutto il mondo. La prevalenza di ipertensione nei paesi sviluppati è di circa il 40%, mentre nei paesi in via di sviluppo è stimata la prevalenza al 25%. Anche in Asia come nel mondo occidentale, l’ipertensione diventa sempre più un grosso problema.

Le statistiche mostrano che la prevalenza di ipertensione nella popolazione indiana e cinese e’ (anno 2010) del 22,6% nelle donne e il 20,6% negli uomini. Già circa un quarto della popolazione mondiale ha la pressione alta. Gli esperti avvertono che questa percentuale aumenterà fino a circa il 29% entro il 2025 . Più del 70% dei pazienti è costretto ad utilizzare due o più farmaci antipertensivi contemporaneamente.

L’obiettivo di questo studio era quello di indagare come il trattamento con agopuntura sul punto Quchi (LI11) potesse essere efficace nel trattamento di questo tipo di patologia, valutando la frequenza cardiaca (HR) e la variabilità completa della frequenza cardiaca (HRV) da inizio a fine trattamento agopunturale; scoprendo inoltre se esiste una differenza di risposta clinico/strumentale in base lateralità di puntura Sx o Dx dello stesso punto.
Sessanta pazienti ipertesi, tutti trattati farmacologicamente “di base” con ibesartan 150 mgr al die come inibitore dei recettori dell’angiotensiva II (36 femmine, 24 maschi, età media ± DS 55,8 ± 9,7 anni) sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi d’agopuntura manuale (il gruppo A: a sinistra Quchi (LI11), il gruppo B: lato destro).

La seduta agopunturale si sviluppava in 20 minuti di durata, l’ago veniva posizionato previa disinfezione con l’avambraccio flesso completamente sul braccio omolaterale, venivano utilizzati aghi 0,25 G per 25 mm di lunghezza, la puntura veniva eseguita in modo profondo in tutto il piano muscolare, l’ago veniva ruotato sia a dx che a sx alternativamente per un totale di 6 secondi in ciascun run di stimolazione.
La rotazione veniva eseguita inoltre, al momento dell’inserimento dello stesso ago, dopo 10 minuti e quindi alla fine della seduta prima di essere estratto dalla cute.

Il monitoraggio della frequenza cardiaca è stata eseguita previa applicazione di redot cutanei ed i risultati strumentali ottenuti sono stati elaborati mediante software Sigma Plot 12.0.
C’è stata una significativa (P <0.05) diminuzione della HR subito dopo l’inserimento e stimolando l’ago nel punto di agopuntura (Quchi) sia destro che sinistro. Al contrario, la HRV “globale” è risultata statisticamente aumentata significativamente solo verso la fine della fase di stimolazione e dopo aver rimosso l’ago. Sono emerse inoltre alcune differenze, tra la stimolazione del Quchi acupoint destro e sinistro (sx maggiore di dx); ma tali variazioni sono rimaste assolutamente insignificanti. Questo studio fornisce la prova quindi, che vi sia un effetto benefico sulla variabilità della frequenza cardiaca nei pazienti affetti ipertensione arteriosa  e che ci siano alcuni influenze determinate dalla lateralità del punto terapeutico GI11, anche se non rilevanti clinicamente.

Gli autori affermano inoltre, che come in altri studi eseguiti ad es. su PC 6 bilaterale saranno obbligatori altri studi per valutare l’efficacia della tecnica nel trattamento di questa patologia.

Gerhard Litscher, Wei-Ping Cheng, Guang-Yu Cheng, Lu Wang, Jian Zhao, Daniela Litscher, Ingrid Gaischek, Zemin Sheng, Haixue Kuang 2
Acupuncture Point Laterality: Investigation of Acute Effects of Quchi (LI11) in Patients with Hypertension Using Heart Rate Variability
Evid Based Complement Alternat Med. 2014;doi:  10.1155/2014/979067

A cura di: Gianluca Corsi

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