L’INFIAMMAZIONE RIFLESSA IN REUMATOLOGIA
Franco Schiavon
U.O.C. di Reumatologia, Azienda Ospedale-Università, Padova
Numerose osservazioni cliniche indicano come il sistema nervoso e i neuropeptidi possano essere coinvolti nella patogenesi di alcune malattie reumatiche infiammatorie, come ad esempio l’artrite reumatoide caratterizzata da una espressione clinica simmetrica e bilaterale. Alcuni studi e numerosi case reports hanno evidenziato casi di artrite reumatoide o di osteroartrosi ad espressione unilaterale atipica, con risparmio delle articolazioni dell’arto paralizzato in pazienti colpiti da ictus cerebri o poliomielite. Ciò vale sia per i pazienti con artrite reumatoide comparsa prima dell’evento ischemico, e in questo caso si realizza una remissione dell’artite nell’arto paralizzato, sia nel caso l’artite segua l’episodio ischemico, con assenza di manifestazioni erosive in sede articolare nell’arto paretico.
Nel caso dell’osteoartrosi è stato ipotizzato un meccanismo fisiopatologico biomeccanico, con una ridotta utilizzazione della mano paretica e un aumentata utilizzazione compensatoria dell’arto sano, cui consegue una maggior microtraumatismo articolare che come è noto è cofattore etiopatogenetico della malattia. In pazienti anziani con emiplegia il riscontro di una minor espressione clinica e radiologica dell’artrosi, con una severità direttamente correlata alla gravità del danno neurologico sembra avvalorare tale ipotesi come dimostrato da Segal e collaboratori.in uno studio condotto su 75 pazienti anziani con storia di emiplegia o stroke (1). Il recente riconoscimento di un coinvolgimento neurologico anche nella patogenesi dell’artrosi con attivazione dei nocicettori e conseguente rilascio di neuropeptidi proinfiammatori, e il riscontro di un processo infiammatorio citochino-mediato nella genesi del danno articolare non escludono una neuromodulazione anche in questa malattia.
Nelle fasi iniziali dell’artrite reumatoide è stato dimostrato un aumento della concentrazione del nerostrasmettitore sostanza P nel liquido sinoviale e nella membrana sinoviale. Come è noto infatti la sostanza P stimola la proliferazione dei sinoviociti induce la secrezione di prostaglandine E2 e di collagenasi e stimola la produzione di varie citochine in numerose cellule (polimorfonucleati neutrofili, linfociti, mast cellule e monociti/macrofagi), soprattutto interleuchina 1 (Il-1) interleuchina 6 (Il-6) e tumor necrosis factor alfa (TNFa). Queste citochine a loro volta intervengono come i maggiori effettori del processo infiammatorio e del danno articolare reumatoide. Un altro meccanismo con cui i neuropeptidi possono contribuire all’asimmetria dell’artrite è rappresentata da una riduzione della perfusione dell’arto paretico. La sostanza P ma soprattutto il CGRP (peptidecorrelato al gene della calcitonina) sono coinvolti nel meccanismo di regolazione del tono vasale.
Un danno neurologico permanente non determina la comparsa di una asimmetria solamente nell’artrite reumatoide e nell’artrosi ma è segnalata anche in corso di vasculite reumatoide e sclerodermia. In quest’ultima il meccanismo patogenetico sembrerebbe legato ad un cointeressamento della risposta autonomica (2)
1) Segal R, Avrahami E, Lebdinski E, Habut B, Leibovitz A Gil I et al The impact of hemiparalysis on the expression of osteoarthritis Arthritis & Rheumatism 1998, 41: 2249-2256
2) Sethi S, Sequeira W Sparing effect of hemiplegia .on scleroderma Annals of the Rheumatic diseases 1990; 49 : 999-1000