Lombalgia e muscolo ileo psoas
La lombalgia è un’affezione molto frequente; certe attività e certe professioni ne sono particolarmente interessate: La fisiopatologia del rachide lombare e la prolungata posizione seduta di certe professioni spiega la retrazione del muscolo ileo-psoas, che diventa così sorgente di dolore e causa iniziale di artrosi lombare.
Le catene muscolari del rachide sono ben conosciute e descritte; le catene muscolari posteriori sono le più sollecitate e sono quelle più rieducate o con il meteodo Mézières o con la RPG:
Le catene muscolari anteriori, sia la superficiale con gli addominali, che la profonda con lo psoas sono le più trascurate nei trattamenti riabilitativi.
La retrazione degli psoas aggrava la lordosi lombare, che può provocare una bascula anteriore del bacino o antiversione, e una tensione eccessiva sugli addominali grande retto e specialmente sugli obliqui al livello del pube e degli orifizi inguinali, causa di certe forme di pubalgia. Tutto ciò genera un sovraccarico delle articolari posteriori che spesso esita in disfunzione benigna reversibile (DIM di R.Maigne),suscettibile di trattamento manipolativo vertebrale. Infine il sovraccarico cronico delle articolari posteriori può evolvere verso una artrosi lombare posteriore.
La vita moderna è portatrice di questi fenomeni e la posizione seduta prolungata, sia a casa che in ufficio,sia davanti un pc o in macchina, è la causa principale della retrazione degli psoas.
Se per misurare la retrazione delle catene muscolari posteriori abbiamo un metodo semplice a nostra disposizione che è la distanza dita-suolo a paziente in posizione eretta in flessione anteriore, lo stesso non si può dire per gli psoas; in generale consideriamo retratto uno psoas quando la coscia in estensione (con l’arto penzoloni fuori dal letto) rimane sollevata dal piano del lettino a paziente supino mentre flette il ginocchio controlaterale all’addome.
Gli stiramenti muscolari degli psoas non vengono molto prescritti, né insegnati nei comuni trattamenti riabilitativi dei pazienti lombalgici, come invece dovrebbe essere, vista pure la loro facile esecuzione. E’ anche utile nel lombalgico un’attività semplice come la marcia, che senza provocare alcun traumatismo, produce ad ogni passo una estensione della coscia e quindi un dolce stiramento degli psoas senza accentuare la lordosi.
Il mantenimento di una buona curva lordotica lombare protegge i dischi e ci protegge dalla discopatia e dall’ernia del disco, perché grazie ad essa il nucleo polposo viene proiettato verso l’avanti ; inoltre,grazie alla lordosi lombare si determina un appoggio sulle articolari posteriori, a mò di leva, che produce una apertura dello spazio intervertebrale; quindi , una insufficiente lordosi lombare favorisce la patologia discale, ma favorisce anche una coxartrosi, così come evidenziato dalla riprogrammazione posturale; pertanto gli stiramenti degli psoas sono un reale metodo terapeutico di mantenimento di una fisiologica curva lordotica lombare e quindi di prevenzione di lombalgia comune.
“Lombalgie et muscle ilio-psoas”
Yves Lambert,MMO.Centre Médico Sportif (CSM),Centre Hospitalier Bretagne Sud. Lorient
A cura di: Giovanni Asero