Neurofisiologia della locomozione: dal midollo spinale al lobo frontale.
Introduzione
La locomozione è un comportamento intenzionale diretto verso un obiettivo, avviato da segnali derivanti dall’elaborazione volontaria nella corteccia cerebrale o dall’elaborazione emotiva nel sistema limbico. Indipendentemente dal fatto che l’avvio della locomozione sia volontaria o emotiva, essa è accompagnata da processi di movimento controllati automaticamente, come la regolazione del tono muscolare posturale e movimenti ritmici degli arti.
Contributo dei vari centri nervosi all’automatismo
L’integrazione sensitivo-motoria nel tronco cerebrale e nel midollo spinale svolge un ruolo cruciale in questo processo. Il modello motorio locomotore di base è generato da reti interneuronali spinali, definiti generatori di schemi centrali (CPG). Rispondendo a segnali di afferenze propriocettive e cutanee, le reti interneuronali spinali modificano lo schema locomotore in cooperazione con i segnali discendenti dal tronco cerebrale e dalla corteccia cerebrale. L’elaborazione delle informazioni tra i gangli della base, il cervelletto e il tronco cerebrale può consentire la regolazione automatica del tono muscolare e dei movimenti ritmici degli arti in assenza di consapevolezza.
Condizioni particolari
Tuttavia, quando un soggetto in movimento incontra ostacoli, esso deve adeguare intenzionalmente l’allineamento del corpo per guidare i movimenti degli arti. Una tale modifica intenzionale dell’andatura richiede una programmazione motoria nella corteccia premotoria.
I programmi motorii
I programmi motorii utilizzano le informazioni corporee del soggetto, come lo schema corporeo, che viene conservato e aggiornato nella corteccia temporo-parietale. I programmi motorii vengono trasmessi al tronco cerebrale dal sistema cortico-reticolo-spinale, in modo tale che la postura sia anticipatamente controllata.
Formazione del passo
Questi processi consentono al sistema corticospinale di generare la traiettoria dell’arto e ottenere un posizionamento accurato del piede. I circuiti che vanno dalle aree corticali motorie ai gangli della base e al cervelletto possono servire a questo scopo.
Takakusaki K Neurophysiology of gait: from the spinal cord to the frontal lobe. Mov Disord. 2013 Sep 15;28(11):1483-91. doi: 10.1002/mds.25669.