Agopuntura e disabilità post – stroke.
L’agopuntura nella disabilità post stroke in pazienti con danno alla sostanza bianca sembra aumentare la comunicazione interemisferica tra le cortecce
Obiettivo
Scopo di questo studio è verificare l’effetto dell’agopuntura nella disabilità post stroke in pazienti con danno alla sostanza bianca per appurare se aumenta la comunicazione interemisferica tra le cortecce.
Materiali e metodi
Sono stati reclutati 22 pazienti con stroke emisferico destro sottocorticale e 22 controlli sani; i soggetti hanno effettuato diffusion tensor imaging (DTI) e risonanza magnetica funzionale (fMRI). La fMRI al resting state è stata effettuata prima e dopo l’infissione del punto GB34.
Risultati
I pazienti con stroke hanno presentato un valore di anisotropia frazionale sostanzialmente ridotto nel fascicolo longitudinale superiore (SLF) destro come pure nel tratto corticospinale e nel corpo calloso. L’integrità strutturale della porzione frontoparietale del SLF (SLF-FP) si è dimostrata correlare con i punteggi motori agli arti inferiori. Questo fascio di associazione cortico – corticale origina dalla corteccia premotoria (PM) e dalla adiacente area supplementare motoria (SMA) e termina a livello del giro sopramarginale (SMG). L’agopuntura ha detrminato un aumento della connettività funzionale tra PM/SMA e SMG nei pazienti con stroke rispetto ai soggetti sani. Questi dati suggeriscono che il SLF è un potenziale biomarker nell’ambito del neuroimaging per la disabilità motoria agli arti inferiori dopo lo stroke.
Conclusioni
Questo studio suggerisce che l’agopuntura potrebbe aumentare la comunicazione tra le cortecce in pazienti con danno alla sostanza bianca, mostrando quale potrebbe essere il meccanismo neurofisiologico alla base dell’effetto agopunturale.
Han X, Bai L, Sun C, Niu X, Ning Y, Chen Z, Li Y, Li K, Lyu D, Fu C, Cui F, Chen Z, Tan Z, Tang L, Zou Y. Acupuncture Enhances Communication between Cortices with Damaged White Matters in Poststroke Motor Impairment. Evid Based Complement . lternat Med. 2019 Jan 2;2019:4245753