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Il gioco corporeo in medicina manuale

Le manipolazioni articolari non si realizzano solo con il movimento delle mani dell’operatore, ma anche e soprattutto con un movimento e con lo spostamento armonioso di tutto il corpo dell’operatore . Questo gioco corporeo, questa “danza”, consiste nel muovere e sistemare il proprio corpo e i suoi diversi segmenti nello spazio, in modo tale che il gesto manipolativo risulti facile ed efficace, gentile ed elegante.
Alcuni hanno una maestria innata del gesto, altri devono acquisire la rappresentazione mentale del movimento, e quindi della situazione istantanea del proprio schema motorio nello spazio.
Bisogna evitare di commettere errori, quali ,per esempio, l’eccessivo controllo da parte dell’operatore che induce ad un atteggiamento rigido; il contatto , in questa maniera, diventa difficile e i gesti avvengono a scatti.
Il gioco corporeo deve essere ,in sostanza, sobrio ed economo; alla richiesta cerebrale deve corrispondere un risposta motoria essenziale.
La nozione di schema motorio corporeo si deve a Head, nel 1911; questa corrisponde alla rappresentazione mentale della situazione e della forma del nostro corpo,sia nella fase statica che in quella dinamica, istante per istante. Un buon gioco corporeo si produce quando si ha una perfetta percezione del proprio schema corporeo ed implica una buona conoscenza della biomeccanica articolare.
Il movimento da parte del  manipolatore all’inizio è volontario ma deve diventare istintivo ed automatico per essere perfetto; così, dopo anni di apprendimento e di perfezionamento delle tecniche manipolative, verra’ assimilata e fatta propria l’essenza gestuale di ogni manipolazione, che, in sostanza ,combina la naturalezza all’efficacia.
Per permettere  tutto questo lo  studio medico  deve essere sufficientemente ampio; il materiale adeguato, come: il lettino meccanico ad altezza variabile, lo sgabello a misura, cuscini di diverse dimensioni; l’operatore deve avere un buon appoggio, deve avere stabilità perché la maggior parte delle manipolazioni implicano il trasferimento del peso del suo corpo in tutte le direzioni, all’indietro, davanti, sul lato…; anche la posizione del paziente deve essere confortevole, equilibrata.
Si esegue , all’inizio, la messa in posizione ottimale del paziente , che  dipenderà dalla regione dolorosa da trattare, dall’attitudine antalgica, dalla diagnosi topografica, dalla morfologia del soggetto, dalla scelta della tecnica manipolativa , e dalle abitudini dell’operatore.
Si procederà, dopo, con la messa in tensione. In molti casi si passa in modo quasi continuo, diciamo insensibile, dall’esame alla posizione, dalla posizione alla tensione, dalla tensione alla manipolazione, utilizzando movimenti e gesti gentili e mai forzati; bisogna lavorare con il minimo di sforzo ed agire con il massimo della precisione.
In conclusione il gioco corporeo è una correlazione spaziale tra l’operatore ed il paziente che permette , altresì, la messa in sicurezza di entrambi; dell’operatore, evitandogli sforzi nocivi alla sua colonna , ed al paziente , garantendogli la migliore manipolazione possibile.

A cura di Giovanni Asero

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