LUPPOLO (HUMULUS LUPULUS)
Del luppolo si utilizzano come droga le infiorescenze femminili. Contiene flavonoidi prenilati tra cui il xantoumolo ed l’isoxantoumolo. Presenti anche proantocianidine, olioessenziale, principi amari resinosi e aminoacidi. I flavonoidi prenilati hanno evidenziato effetti antiproliferativi e limitano l’angiogenesi mentre l’ olio essenziale ed i principi amari hanno azione antitumorale e antiinfiammatorie (1). Complessivamente questa pianta medicinale possiede azione sedativa e soporifera azione che è ritenuta essere la principale attività. In realtà, in alcuni dei suoi componenti, ha anche azione estroprogestinica e stimolante l’appetito, grazie anche e specialmente alla presenza di principi amari. La ricerca clinica si è focalizzata specialmente nei disturbi del sonno dove il luppolo è spesso utilizzato in associazione ad altre piante medicinali ed in particolare alla valeriana. Alcune componenti del luppolo, poi, sono state utilizzate anche nel trattamento dei disturbi neurovegetativi connessi con la menopausa. Relativamente al dosaggio si consiglia 1-3 grammi di droga in 150 ml di acqua bollente, 3 volte al giorno. Per le altre preparazioni la dose equivalente. Si tratta di una pianta sufficientemente studiata almeno a livello sperimentale. Vi proponiamo quindi alcuni di questi studi.
In quello di di Yui (2) è stato valutato l’effetto di xantoumolo, l’idrofobico flavonoide prenilato del luppolo, in ratti resi obesi con una dieta ricca di grassi. La dieta arricchita con xantoumolo diminuiva significativamente l’aumento di peso dei ratti quando comparato con quelli che non assumevano il flavonoide. Vi fu un miglioramento del peso corporeo, del peso del fegato e dei livelli di triacilglicerolo nel plasma e nel fegato nei ratti trattati. In questi ultimi si assisteva ad una diminuzione della sintesi di acidi grassi grazie alla riduzione della espressione di mRna specifico.. Era anche aumentata l’escrezione di triacilglicerolo nelle feci. Conseguentemente, secondo gli A., la dieta ricca di xantoumolo può inibire l’aumento del peso corporeo, il peso del fegato e i triacilgliceroli nel plasma e nel fegato regolando il metabolismo epatico degli acidi grassi e inibendo l’assorbimento .
Wang e coll, (3) ricordano che il luppolo contiene una grande quantità di polifenoli quantificabile fra 40 e 140 milligrammi per grammo. E’ stata quindi valutata la capacita antiossidante ed antimutagena dell’ estratto polifenolico di questa pianta medicinale comparandola anche con quella dei polifenoli del te verde. La componente polifenolica del luppolo è costituita per più del 55 % di proantocianidine e per più del 28 % di flavonoidi glucosidi. In vitro queste sostanze inibiscono l’anione radicale e proteggono dal danno al DNA. In vivo la somministrazione orale previene la diminuzione della supeossido desmutasi epatica e l’attività della glutatione perossidasi indotta da bromobenzene; la somministrazione orale diminuisce anche i livelli epatici di sostanze reattive della ‘acido tiobarbiturico indotta da bromobenzene. Da ricordare che il dosaggio orale di questi composti polifenolici (20 – 80 mg per kg di peso corporeo) riduce la frequenza di micronuclei midollari dell’ osso indotto da ciclofosfamide. Comparando l’attività antiossidante con quella del the verde gli A. sottolineano che quella del luppolo, in vitro ed in vivo, è più potente a parità di concentrazione.
Nello studio di Rozalcki, (4) sono state valutate nuove proprietà antimicrobiche (antiaderenti e antibiofilm) di derivati del luppolo. La crescita di microorganismi gram positivi, ma non gram negativi diminuiva in presenza di questi composti. Un estratto di luppolo contenete il 51 % di xantoumolo era lievemente meno attivo verso S. aureus dello xantoumolo puro. L’estratto di luppolo privo di xantoumolo mostrava minore ma ancora rilevante attività. Vi era una positiva coazione fra estratti di luppolo e oxacillllina . I composti di pianta ad una concentrazione inferiore alla MIC diminuiva l’adesione dello stafilococco alle superfici abiotiche. Il livello di eradicazione di biofilm maturi era significativo. L’estratto di luppolo senza xantoumolo alla Concentrazione Minima Inibente diminuiva il biofilm del 42 %, l’estratto di luppolo del 78 % e il xantoumolo puro del 86 %. Quando la concentrazione di xantoumolo o di luppolo veniva aumentata vi era una quasi completa eradicazione del biofilm. E’ il primo studio che evidenzia la potente azione antibiofilm del luppolo
Nello studio di Oberbauer (4) si ricorda che questa pianta medicinale è ricca di flavonoidi come il flavanone 8 prenilnarigenina che è il più potente fitoestrogeno ed il prenilcalcone xantoumolo che ha una potente azione tumore preventiva, antiinfiammatoria e attività antivirale. In questo studio Gli A. hanno valutato se i prenilflavonoidi e i derivati sintetici fossero in grado di agire sulle cellule progenitrici dei neuroni e capaci di indurre la differenziazione neuronale. Valutarono, inoltre, la capacità di stimolo sulla crescita dei neuriti e sulla neuroprotezione. A questo scopo sono state analizzate le azioni su cellule di precursori neuronali di embrioni di ratto e su cellule del neuroblastoma. Queste erano stimolate con i prenilflavonoidi. Lo scopo era determinare una stimolazione genica e la differenziazione osservando anche la crescita dei neuriti. Gli A. identificano sostanze altamente neuroattive che hanno chiamato “fattori di aumento della differenziazione neuronale (ENDFs)”. La più potente molecola (ENDF1 ha dimostrato essere in grado di promuovere la differenziazione neuronale, la crescita dei neuriti e di proteggere i neuroni dal cobalto clorito. In sintesi questo studio dimostra che derivati prenilflavonoidi del luppolo possono essere in grado di promuovere la neurogenesi, la neurogenerazione e avere effetti neuroprotettivi nelle malattie neurodegenerative, nelle lezioni acute del cervello e del midollo spinale e nelle disfunzioni neuronali associate all’ età.
Bibliografia
1)E Sangiorgi e coll: Fitoterapia, CEA ED 2007 Milano
2)Yui K, Kiyofuji A, Osada K. Effects of Xanthohumol-rich Extract from the Hop on Fatty Acid Metabolism in Rats Fed a High-fat Diet. J Oleo Sci. 2014 Feb 5;63(2):159-68.
3)Wang X, Yang L, Yang X, Tian Y. In vitro and in vivo antioxidant and antimutagenic activities of polyphenols extracted from hops (Humulus lupulus L.). J Sci Food Agric. 2013 Dec 13
4)Rozalski M, Micota B, Sadowska B, Stochmal A, Jedrejek D, Wieckowska-Szakiel M, Rozalska B. Antiadherent and antibiofilm activity of Humulus lupulus L. derived products: new pharmacological properties. Biomed Res Int. 2013;2013:101089.
5)Oberbauer E, Urmann C, Steffenhagen C, Bieler L, Brunner D, Furtner T, Humpel C, Bäumer B, Bandtlow C, Couillard-Despres S, Rivera FJ, Riepl H, Aigner L. Chroman-like cyclic prenylflavonoids promote neuronal differentiation and neurite outgrowth and are neuroprotective. J Nutr Biochem. 2013 Nov;24(11):1953-62.
A cura di: Maurizio Corradin