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TARASSACO

In questo nostro articolo Vi proponiamo una riflessione su una pianta medicinale di largo utilizzo e già discussa nelle pagine di questo giornale: il tarassaco. La riproponiamo per almeno 2 ragioni: la prima è che questo periodo è quello che la tradizione popolare chiama  della “cura depurante primaverile”,  basata essenzialmente su questa pianta medicinale.

La seconda ragione è la comparsa, recente, di alcuni interessanti articoli, sperimentali, che giustificano ulteriormente le indicazioni “popolari” del tarassaco. In questi ultimi anni vi sono, sempre maggiori suggerimenti per l’utilizzo di vari prodotti fitoterapici “esotici” che hanno o avrebbero le più varie indicazioni. Se questo è anche giustificato dalla ricerca scientifica sperimentale non possiamo dimenticare che molte piante indigene, nostrane, hanno indicazioni pure molto interessanti. Mancano, però spesso, giustificazioni scientifiche. Crediamo che gli articoli apparsi in questi ultimi possano coprire il “gap”. Ciò premesso passiamo ad analizzare il tarassaco.

Come è noto si tratta di medicinale ricca di principi amari, e quindi digestiva,  che possiede proprietà coleretiche, colagoghe, forse diuretiche e capace, in alcune circostanze, di aumentare la glicemia. (1). Altre proprietà attribuite a questa pianta dalla medicina naturale sono quella antianemica, “riequilibrante” sul tono generale ed antireumatica. In ogni caso passiamo ora ad analizzare alcuni studi recenti, sperimentali, che pongono la loro attenzione, in particolare sull’ affaticamento muscolare  durante l’esercizio fisico e su alcuni parametri immunologici(2), sulle cellule ematiche (3), sulla perossidazione lipidica di alcune aree cerebrali (4) e sul fegato (5) e nel cancro del pancreas.   Nell’ articolo di Lee (2) è stato studiato, sulle cavie, l’effetto del tarassaco sull’ affaticamento  muscolare nell’ esercizio fisico ed alcuni parametri immunologici. Si evidenziava un aumento della glicemia ed una diminuzione del lattato deidrogenasi dopo somministrazione orale di tarassaco durante l’esercizio fisico. Si sono studiate anche la produzione di citochine e di ossido nitrico nei macrifagi peritoneali.

Quando il tarassaco era utilizzato in combinazione con interferone gamma si assisteva ad una evidente cooperazione sulla induzione di tumor necrosis factor-alpha (TNF), interleuchina 12 e 10. Inoltre aumentava la produzione di NO inducibile attraverso l’ induzione di NO sintetasi. Considerati assieme questi dati suggeriscono che il tarassaco migliora gli indicatori di affaticamento e I parametri immunologici nella cavia.
Nello studio Modaresi (3) si è valutato l’efficacia dell’estratto idroalcolico del tarassaco sulle cellule ematiche. A uesto riguardo l’ A.  ricorda  l’uso tradizionale nell’anemia e nella “purificazione del sangue”. A questo scopo si sono utilizzati 5 gruppi di cavie fornendo loro o placebo o estratto di tarassaco a diversi dosaggi (50, 100 e 200 mg\kg) per via intraperitoneale. Si assiesteva ad  un aumento significativo  dei  globuli rossi   globuli a tutti I dosaggi  mentre per i  globuli  bianchi la  significatività che veniva  raggiunta solo ai dosaggi più elevati. In tutti e tre I gruppi trattati diminuiva significativamente il numero di piastrine. I linfociti aumentavano a tutti i dosaggi.
Nell’articolo di Colle (4) si è studiato l’effetto protettivo, in vitro, dell’estratto di tarassaco  sulla cellularità e perossidazione lipidica nella corteccia, nell’ippocampo e nello striato di ratto  indotta da sodio nitroprussiato. I risultati  dimostrano che l’estratto protegge sul danno indotto in tutte le zone di cervello studiate. In particolare per studiare il meccanismo d’azione antiossidante si erano anche valutate le concentrazioni di varie specie reattive dell’ ossigeno. Gli autori concludono affermando che Ie diverse sostanze polifenoliche presenti nell’estratto sono probabilmente le responsabili dell’azione antiradicalica e della conseguente protezione, almeno in vitro, delle sensibili cellule cerebrali del ratto
Nell’articolo di Colle ed Arantes (5) si è valutato l’azione protettiva sulla epatotossicità indotta da acetaminofene.  La somministrazione di tarassaco diminuiva i livelli delle reattive sostanze acide tiobarbituriche indotte da acetaminofene e, allo stesso modo preveniva la diminuzione ldelle delle sosftanze sulfidriliche. Inoltre la somministrazione del fitoestratta diminuiva sia l’aumento delle transaminasi sia le alterazioni istopatologiche. Questa attività antiossidante epatoprotettrice protettrice è con ogni probabilità da attribuire alle sostanze polifenoliche.
Nell’articolo di Ovadje (6) si è studiata l’efficacia di estratto di radice sulle cellule cancerose pancreatiche. Queste risultarono sensibili all’estratto acquoso  che determinava apoptosi selettiva in modo dose e tempo dipendente. L’estratto della radice di tarassaco, determinava in particolare collasso del potenziale della membrana mitocondriale interna, effetto  che determinava autofagia. Al contrario I fibroblasti umani erano resistenti al dosi simili. Gli autori concludono il loro studio  che estratto acquoso di radice di tarassaco ha la  potenzialità di indurre apoptosi nelle cellule cancerose pancreatiche senza effetti evidenti sulle cellule non cancerose, almeno in vitro.

1) Benigni, capra cattorini: Piante Medicinali Inverni e Della beffa, 1962 Milano.
2) Lee BR, Lee JH, An HJ. Effects of Taraxacum officinale on fatigue and immunological parameters in mice. Molecules. 2012 Nov 7;17(11):13253-65.
3) Modaresi M, Resalatpour N. The Effect of Taraxacum officinale Hydroalcoholic Extract on Blood Cells in Mice. Adv Hematol. 2012;2012:653412
4) Colle D, Arantes LP, Rauber R, de Mattos SE, Rocha JB, Nogueira CW, Soares FA. Antioxidant properties of Taraxacum officinale fruit extract are involved in the protective effect against cellular death induced by sodium nitroprusside in brain of rats. Pharm Biol. 2012 Jul;50(7):883-91.
5) Colle D, Arantes LP, Gubert P, da Luz SC, Athayde ML, Teixeira Rocha JB, Soares FA. Antioxidant properties of Taraxacumofficinale leaf extract are involved in the protective effect against hepatoxicity induced by acetaminophen in mice. J Med Food. 2012 Jun;15(6):549-56.
6) Ovadje P, Chochkeh M, Akbari-Asl P, Hamm C, Pandey S. Selective induction of apoptosis and autophagy through treatment with dandelion root extract in human pancreatic cancer cells. Pancreas. 2012 Oct;41(7):1039-47.

A cura di: Maurizio Corradin

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