TRATTAMENTO AGOPUNTURALE PER INSONNIA ED INCUBI IN PAZIENTE CEFALALGICA
Paziente di sesso femminile, dell’età di 21 anni, arriva alla mia osservazione nel luglio 2009 lamentando insonnia cronica dovuta a ripetuti risvegli notturni, associata ad incubi ricorrenti a contenuto violento. La paziente accusa, a causa del disturbo del sonno, un’importante sonnolenza diurna, che interferisce spesso con le sue attività universitarie.
Dall’anamnesi risulta anche una storia di cefalea cronica dall’età di 4 anni, con componente emicranica e tensiva, ed una personalità di stampo emotivo-ansioso.
La paziente effettua una video-polisonnografia in un centro neurologico specialistico, che conferma la diagnosi di “nightmare disorder” (disturbo da incubi), senza nessun altra anomalia del sonno.
Si comincia quindi il trattamento per insonnia e incubi notturni.
PROGETTO TERAPEUTICO
Sono state effettuate 7 sedute settimanali (20 min a seduta), utilizzando aghi con grandezza di 0,22 mm x 13 mm. Poichè la paziente percepiva intensamente la puntura, sono stati utilizzati massimo 2-3 agopunti bilaterali a seduta, pungnedo con una profondità di 2-3 mm. La stimolazione, effettuata ogni 5 min, è stata bidirezionale, fino al raggiugimento del deqi (il che avveniva dopo pochi secondi).
E’ stato scelto come agopunto cardine della terapia l’HT 7 (Shenmen), stimolandolo ogni seduta. I seguenti punti, invece, sono stati alternati: SP6, PC6, ST36 e ST44. Il punto ST44 è stato scelto in base all’indicazione classica specifica per gli incubi, mentre gli altri per la loro azione ansiolitica e favorente il sonno.
1°) HT7;
2°) HT7 e SP6;
3°) HT7 e PC6;
4°) HT7 e ST36;
5°) HT7 e ST44;
6°) HT7, ST44 e ST36;
7°) HT7 e ST44
RISULTATI
Dopo le prime 3 sedute, la pz non ha più avuto risvegli notturni, con un notevole miglioramento della qualità e quantità del sonno. Gli incubi sono continuati fino all’inserimento nello schema terapeutico del punto ST44, che ne ha provocato la scomparsa totale dopo 2 sedute.
A fine trattamento, la pz riferisce di non risvegliarsi più la notte e di alzarsi riposata. Riferisce, inoltre, di non avere più incubi e di ricordarsi poco i sogni notturni. La sua qualità del sonno, da pessima ad inizio terapia, ora è buona e la pz è molto contenta del trattamento.
Dopo 2 mesi dalla fine del trattamento, la paziente riferisce di continuare a dormire bene, senza risvegli notturni e con una buona qualità del sonno. A volte, però, racconta di avere ancora incubi notturni, non più a contenuto violento, ma bensì a contenuto ansioso (tema della morte), dovuti, secondo la paziente, alla recente morte del nonno paterno.
Dalla 3° seduta fino a 2 mesi dopo il trattamento, la paziente riferisce anche un importante miglioramento della propria cefalea cronica: se prima della terapia la frequenza dei suoi mal di testa era di 1/die, ora si è ridotta a 2-3/mese, con una notevole diminuzione della terapia al bisogno.
Caso clinico trattato dal Dott. Damiano Baroncini di Bologna.
cefalea cronica refrattaria a tutti i tipi di cure
Cefalea cronica trattata al bisogno con FANS (moment, tachipirina). Non è mai stata provata la cura con triptani in attacco acuto o una terapia preventiva.
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Christian, Satellite Direct Tv