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Le crucifere: sostanze fitochimiche alimentari per la prevezione del cancro

Da secoli le relazioni tra alimentazione e salute sono oggetto di attenzione; ma solo negli ultimi decenni si sono messi a fuoco i legami tra dieta e cancro. Il consumo di sostanze cancerogene contenute nella dieta, inclusi gli idrocarburi aromatici policiclici e le amine eterocicliche, è il più strettamente correlato con l’aumento di rischio di insorgenza di cancro. L’evidenza epidemiologica suggerisce fortemente che il consumo di sostanze fitochimiche alimentari reperite nella verdura e nella frutta può diminuire l’incidenza del cancro. Tra i vari ortaggi i broccoli e altre crucifere sembrano più stettamente associate ad una riduzione del rischio di cancro in organi quali il colon-retto, il polmone, la prostate e la mammella. Gli effetti protettivi contro il rischio di cancro sono stati attribuiti, almeno parzialmente, al loro contenuto comparativamente elevato di glucosinolati che li distingue dagli altri ortaggi. I glucosinolati, una classe di glicosidi contenenti zolfo presenti in quantità rilevanti nelle crucifere, e i loro prodotti di degradazione come gli isotiocianati,  sono ritenuti responsabili degli effetti benefici sulla salute. Comunque è probabile che i meccanismi responsabili alla base dell’effetto chemiopreventivo di questi composti  siano molteplici, che coinvolgano probabilmente delle interazioni molto complesse e  quindi sono difficili da capire appieno. Perciò questo articolo fornisce una breve panoramica sul meccanismo con cui tali composti sono coinvolti nella modulazione dei sistemi enzimatici del metabolismo carcinogeno.
Cruciferous vegetables: dietary phytochemicals for cancer prevention. Abdull Razis AF, Noor NM., Asian Pac J Cancer Prev. 2013;14(3):1565-70.

A cura di: Francesco Ceccherelli

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