La neuralterapia una interessante novità per il dolore cronico.
CASO 1: una cicatrice da vasectomia in un uomo di 40 anni con un severo dolore neuropatico alla gamba sinistra da lungo tempo. Le terapie convenzionali erano fallite. La sua caviglia e il piede erano duri e ipersensibili al tatto. L’agopuntura aveva dato un discreto beneficio, ma temporaneo. Cercando le cicatrici presenti, il paziente si è ricordato di avere avuto una vasectomia circa 10 anni prima, e abbiamo trovato una cicatrice di circa 1 cm sullo scroto. Abbiamo pertanto infiltrato questa cicatrice con 1 cc di procaina 0,5 %, e al follow-up di una settimana dopo vi era stata una riduzione del dolore dell’80 %, oltre a un ritorno alla normalità nell’aspetto dell’arto. Diverse settimane dopo, il miglioramento si era mantenuto senza altre terapie.
CASO 2: cicatrice da tonsillectomia. Una donna di mezza età con un dolore cronico al ginocchio, con rigidità.
Iniezione sulla cicatrice da tonsillectomia con 1/3 cc di procaina 0,5 % per ogni tonsilla, alla profondità di 1-3 mm. Immediato miglioramento del dolore e della motilità del ginocchio (entro due minuti). Dopo diverse settimane, il suo problema al ginocchio era scomparso. Vengono inoltre segnalati altri 5 casi analoghi, con sparizione del dolore al ginocchio dopo iniezione sulla cicatrice da tonsillectomia.
CASO 3: ragazza di 21 anni con dolori addominali, vomito e nausea da circa 6 mesi, con ripetuti ricoveri ospedalieri e perdita importante di peso. E’ stato rimosso un piercing alla punta della lingua e iniettata la cicatrice con 2 cc di procaina allo 0.5%. Entro 5 minuti dall’iniezione la nausea, costantemente presente, era decisamente diminuita, e dopo 4 sedute erano scomparsi tutti i sintomi. Questo caso è già stato diffusamente descritto in un’altra precedente pubblicazione (Chung MK, Chung D, LaRiccia PJ. Tongue piercing and chronic
abdominal pain with nausea and vomiting – two cases. Explore (NY) 2015; 11: 59-62)
CONCLUSIONI. I casi descritti sono alcuni dei più clamorosi tra quelli visti dagli Autori, e dimostrano (in particolare 2) l’azione sul sistema nervoso autonomo, in particolare sul sistema gastrointestinale (caso 3) e vascolare (caso 1). Confermano anche il cosiddetto “fenomeno di Huneke” (un drammatico e istantaneo miglioramento) descritto dai fratelli Huneke.
Alla luce di questi casi gli Autori propongono la neuralterapia come una possibile terapia del dolore cronico, considerando anche la sua semplicità, il costo irrisorio, oltre alla sua efficacia.
COMMENTO (del curatore). Questo interessante articolo del 2015, pubblicato su una importante rivista “ufficiale”, il “Journal of Pain Relief”, da un gruppo americano dell’Università della Pennsylvania e della Carolina, dimostra i passi in avanti della neuralterapia in termini di diffusione e di autorevolezza scientifica, se si considera che fino a pochi anni fa veniva pubblicata quasi esclusivamente in giornali reperibili soltanto in Germania e in lingua tedesca, ed era pertanto pressochè sconosciuta al resto della comunità scientifica internazionale. Confermando altresì, e rendendo sempre più corpose, le prove a favore di una relazione diretta tra cicatrici e sindromi dolorose croniche, vicine o distanti dall’area della cicatrice.
Brobyn TL, Chung MK, LaRiccia PJ. Neural Therapy: An Overlooked Game Changer for Patients Suffering Chronic Pain? J Pain Relief 2015; 4(3): 184-7. doi: 10.4172/2167-0846.1000184
A cura di: Paolo Barbagli